Nei primi nove mesi del 2020 il gruppo Isagro ha realizzato ricavi da agrofarmaci e servizi in crescita del 18% a 82,7 milioni rispetto ai 70 milioni del 2019 (quest’ultimo “ri-esposto” al fine di considerare anche per tale periodo i risultati di Isagro Asia, società ceduta il 27 dicembre 2019, tra le discontinued operation).
L’Ebitda si è attestato a 4,6 milioni rispetto al deficit di 2,2 milioni del pari periodo 2019 ri-esposto (quest’ultimo pari a -4,7 milioni escludendo i 2,5 milioni di ricavi non ricorrenti da accordi di M/L, attività discontinuata nel 2020).
La perdita netta delle attività in funzionamento è stata pari a 4,7 milioni rispetto alla perdita di 12,1 milioni del 2019 ri-esposto.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 32,3 milioni (di cui 4,3 milioni dovuti all’applicazione del principio IFRS 16) in riduzione rispetto al 31 dicembre 2019 (34,4 milioni).
Con riferimento ai risultati economici dell’intero esercizio 2020, Isagro si attende un livello di vendite superiore a quello del 2019, ancorché in misura largamente inferiore a quella registrata nei primi nove mesi a causa di un quarto trimestre che è atteso risentire del phase-out di alcuni formulati in Europa, con un livello di Ebitda positivo (anche escludendo i proventi straordinari netti dalla cessione del Fluindapyr) rispetto a quello in perdita nei 12 mesi 2019.
La società stima un risultato netto nel 2020 in forte utile grazie alla plusvalenza del Fluindapyr, il cui ammontare dipenderà anche dalla quantificazione dei relativi accantonamenti come da principio contabile IFRS 15. Inoltre prevede una PFN a fine anno a credito tra i 15 e i 20 milioni.