Nel pomeriggio le principali borse del vecchio continente continuano a viaggiare in territorio positivo sostenute dalle speranze degli operatori verso l’approvazione di nuovi stimoli all’economia.
Intorno alle ore 16:00, il Ftse Mib si muove in area 20.943 punti (+0,6%). Il Cac40 di Parigi guadagna lo 0,6%, il Dax30 di Francoforte lo 0,5% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,9% mentre il Ftse 100 di Londra resta arretrato a -0,2 per cento.
Oltreoceano, Wall Street apre positiva con il Dow Jones a +0,9%, lo S&P500 a +0,7% e il Nadsaq a +0,7%.
Cresce l’attesa degli investitori verso il raggiungimento di nuovi ulteriori stimoli che potranno permettere alle principali economia di contrastare gli effetti negativi della nuova accelerazione della pandemia. I numeri dei contagi continuano al tempo stesso a minare il sentiment dopo il nuovo record dei casi in UK e del tasso di ospedalizzazione in Francia mentre New York sembra prossima a chiudere le scuole e l’invito ai cittadini di Chicago di restare a casa.
Negli Stati Uniti le trattative riguardanti il pacchetto di stimoli fiscali proseguono tuttavia on difficoltà dopo i passi indietro dell’amministrazione Trump che lascerebbe ora al congresso la ripresa delle negoziazioni.
La potenziale minaccia di una seconda ondata sul recupero delle economie è stata sottolineata ieri dai presidenti della BCE, FED e Banca d’Inghilterra durante l’evento online della BCE, sottolineando che la prospettiva di un vaccino non sarà sufficiente a mettere la parola “fine” alla sfida creata dal Covid-19.
Per quanto riguarda l’agenda macro, questa mattina è stata diffusa la bilancia commerciale destagionalizzata dell’Eurozona del mese di settembre che ha visto un incremento del surplus a 24 miliardi di euro (consensus 22,5 miliardi) rispetto i 21 miliardi di agosto (dato rivisto da 21,9 miliardi). Meno entusiasmante la seconda lettura del PIL destagionalizzato del terzo trimestre 2020 che ha evidenziato invece un incremento del 12,6% su base trimestrale (-4,4% a/a), lievemente al di sotto della prima lettura e delle stime degli analisti.
Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha reso noto che nel mese di ottobre l’indice grezzo dei prezzi alla produzione (PPI) che ha evidenziato un incremento dello 0,3% su base mensile, dopo il +0,4% di settembre. Gli analisti si aspettavano un incremento dello 0,2 per cento. Su base annua, il PPI è aumentato dello 0,5%, dopo il +0,4% di settembre (consensus +0,4%).
Intanto sul Forex, il cambio euro/dollaro sale a 1,1822 mentre il dollaro/yen scende a 104,78.
Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-1,1%) a 43,02 dollari e il Wti (-1,6%) a 40,50 dollari, dopo l’incremento a sorpresa delle scorte Usa evidenziato ieri dai dati settimanali Eia.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 118 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,62%.
Tornando a Piazza Affari, denaro su Pirelli (+4%), Bper (+3,6%) e CNH (+3,5%). In coda Amplifon (-3%) e Atlantia (-4,7%).