Nei primi nove mesi del 2020 il gruppo Newlat ha realizzato ricavi aggregati pari a 372,7 milioni, in crescita del 5,4% su base annua.
I dati aggregati rappresentano risultati pro-forma consolidati che includono il gruppo Centrale del Latte d’Italia; i dati al 30 settembre 2019 comprendono anche Newlat GmbH Deutschland, entrambi con effetti a partire dal 1° gennaio 2019.
L’Ebitda normalizzato, rettificato di proventi e oneri non ricorrenti, è stato balzato del 58% a 37,8 milioni mentre l’Ebit è stato pari a 37,9 milioni in progresso rispetto ai 5,6 milioni dei primi nove mesi del 2019. Al netto dei proventi derivanti da business combination, l’Ebit è stato pari a 18,7 milioni a fronte dei 2,2 milioni al 30 settembre 2019.
L’utile netto aggregato è stato pari a 30,5 milioni rispetto ai precedenti 2,1 milioni.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto pro-forma si è fissato a 8,8 milioni rispetto ai 35,3 milioni di fine 2019.
Il settore in cui opera il gruppo non è coinvolto dalle restrizioni per il contenimento dei contagi da covid-19 ed è stato colpito meno da questa pandemia, dimostrando nel contempo la propria solidità.
A ottobre e novembre il gruppo ha continuato a registrare livelli di crescita del proprio fatturato nonostante la sofferenza del mondo HO.RE.CA. legato al canale Food Services.
Il management di Newlat Food, sebbene persista una situazione di pesante incertezza legata alla pandemia, rinnova la propria piena fiducia nella prosecuzione del piano di crescita organica.
Il presidente Angelo Mastrolia ha dichiarato tra l’altro che “Il Gruppo è costantemente impegnato a valutare potenziali target in Europa per realizzare entro il 2021 una o più acquisizioni per raggiungere l’obiettivo di un miliardo di Euro di turnover e un EBITDA di Euro 100 milioni”.
E aggiunge “I primi nove mesi attestano che il 2020 sarà un anno con una solida crescita, sia organica che inorganica. Tale crescita è stata realizzata anche grazie all’efficace processo di integrazione di CLI nel Gruppo che ha consentito di raggiungere dei risultati consolidati molto confortanti in termini di redditività e di generazione di cassa con una conseguente posizione finanziaria che consente di guardare al 2021, nonostante i problemi derivanti dalla pandemia, con un ragionevole ottimismo.”