Aquafil ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con ricavi consolidati pari a 327,9 milioni, in contrazione del 21,8% rispetto al pari periodo 2019 (-24,4% a parità di perimetro).
Si segnala che nel periodo luglio-settembre 2020 il calo dei ricavi è stato del 20,7% a 105,2 milioni. Relativamente alle quantità vendute, la diminuzione del terzo trimestre è stata di poco inferiore al 10%, portando la riduzione nei 9 mesi intorno al 15 per cento.
A livello di prodotto, nei 9 mesi 2020 la linea BCF ha registrato un calo delle vendite del 24,5% a 231,4 milioni, con un’incidenza del 70,6% sul fatturato totale.
La linea NFT ha generato ricavi pari a 72,5 milioni rispetto agli 80,9 milioni registrati al 30 settembre 2019. La contrazione del fatturato ha riguardato soprattutto il mercato EMEA, dove le vendite sono scese del 24,9%, mentre in Nord America il fatturato è salito dell’83,1%, grazie anche all’acquisizione di O’Mara.
Il fatturato dei Polimeri si è ridotto del 25,5% a 24,1 milioni.
Al 30 settembre l’Ebitda è diminuito del 27% (-29,2% a parità di perimetro) a 40,1 milioni con una marginalità al 12,2%, mentre l’Ebit si è attestato a 0,2 milioni, in netto calo rispetto ai 17 milioni a fine settembre 2019 per effetto dell’incremento degli ammortamenti e delle svalutazioni (7,8 milioni, di cui 1,2 milioni riferiti al consolidamento di O’Mara
Incorporated).
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 2,9 milioni rispetto all’utile di 9,5 milioni del pari periodo 2019.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto ammonta a 246,8 milioni, in lieve calo rispetto ai 249,6 milioni registrati al 31 dicembre 2019.
Riguardo l’evoluzione prevedibile della gestione, la società ha confermato la guidance sull’intero 2020 diffusa a fine giugno scorso, che prevede un calo di circa il 20% del fatturato e della marginalità e un miglioramento del 10% dell’indebitamento finanziario netto.