I risultati al 30 settembre 2020 di Atlantia risentono dell’impatto del Covid-19 sui volumi di traffico delle concessionarie del gruppo e recepiscono gli impegni assunti da Autostrade per l’Italia come da ultima proposta transattiva formulata al Governo, pari a 3,4 miliardi, che includono i 700 milioni incrementali recepiti a partire dalla Relazione finanziaria semestrale 2020 rispetto ai 2,7 miliardi inclusi nella Relazione finanziaria annuale 2019.
Si segnala che il perimetro di consolidamento del Gruppo Atlantia al 30 settembre 2020 è variato rispetto a quello del 31 dicembre 2019 essenzialmente a seguito del perfezionamento dell’acquisizione nel corso del primo semestre 2020, da parte della controllata Abertis Infraestructuras, del capitale della società messicana Red de Carreteras de Occidente (RCO).
Per quanto riguarda il traffico autostradale, si segnalano le seguenti variazioni su base annua: -26,6% in Italia; -30,9% in Spagna; -23,2% in Francia; -34,7% in Cile; -11,8% in Brasile; -14,6% in Messico.
Crollo ancora più marcato per il traffico aeroportuale con il -73,5% di Aeroporti di Roma e il -66,3% di Aeroports de la Cote d’Azur.
In tale contesto, i ricavi operativi si sono attestati a 6.223 milioni, in calo del 29% (-26% a/a su base omogenea) rispetto ai primi nove mesi del 2019. In particolare, i ricavi da pedaggio sono diminuiti del 27% a 5.132 milioni e quelli da servizi aeronautici del 68% a 202 milioni. Gli altri ricavi operativi sono pari a 889 milioni (-22%).
In forte calo anche l’Ebitda, pari a 2.768 milioni (-51% a/a; -45% a/a su base omogenea).
I 9 mesi si chiudono con una perdita netta di pertinenza del gruppo di 718 milioni, rispetto all’utile netto di 1.038 milioni rilevato al 30 settembre 2019.
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2020 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 38.483 milioni, in aumento di 1.761 milioni rispetto al 31 dicembre 2019 prevalentemente per gli effetti connessi all’acquisizione del gruppo messicano RCO.
Il Gruppo si attende verosimilmente un peggioramento dei risultati per l’esercizio 2020 rispetto all’analisi preliminare di sensitività fornita precedentemente. Si stima quindi per l’esercizio 2020 un potenziale impatto negativo sui ricavi nell’ordine di 3,5 miliardi (in luogo di 3,0 miliardi), rispetto ai dati del 2019, e una riduzione dei flussi operativi (FFO) al netto degli investimenti pari a 2,2 miliardi (in luogo di 2,0 miliardi), sempre rispetto ai dati del 2019, tenuto anche conto degli effetti del deprezzamento delle valute delle attività in Sud America (con un impatto sui ricavi del Gruppo stimabile in oltre 200 milioni).