El.En ha chiuso i primi nove mesi 2020 con ricavi in calo del 5,2% a 268,2 milioni per effetto esclusivamente dell’impatto della pandemia, registrando però un forte recupero nel terzo trimestre.
Il periodo luglio-settembre, infatti, è stato caratterizzato da ottimi risultati in termini assoluti e in relazione al periodo in cui sono stati ottenuti. Il fatturato è aumentato dell’11,8% a 105,6 milioni e il risultato operativo si è attestato a 8,8 milioni con un ros all’8,4%.
Dal punto di vista del volume di affari, la ripresa nel settore industriale si è rivelata molto robusta, specialmente nel segmento del taglio laser di lamiere metalliche. Operano in questo segmento le società cinesi Penta Laser di Wenzhou, Wuhan e Lin Yi e la Cutlite Penta di Prato, che hanno segnato un +38% rispetto al terzo trimestre del 2019.
Le unità operative del Gruppo hanno guadagnato quote di mercato grazie all’eccellente rapporto costo prestazioni dei sistemi offerti, anche se la forte domanda post lockdown in Cina è stata caratterizzata da una notevole competitività sul mercato, con l’effetto di una riduzione dei margini sulle vendite.
In Giappone, altro paese rilevante per il Gruppo, in cui l’impatto negativo del Covid è stato e continua ad essere modesto, i lockdown hanno assunto connotazioni locali e temporali assai limitati. Ne ha beneficiato il business nel settore medicale e dell’estetica, che, grazie soprattutto alla rete di commercializzazione diretta, ha segnato nel 2020 un aumento di fatturato a doppia cifra.
Nel settore medicale sul finire del trimestre le operations hanno recuperato regimi di funzionamento di tutto rispetto e consoni alle aspettative ed ai piani di crescita pre-Covid e si è registrata una crescita trimestrale pari all’1,4%.
Nel complesso, nei nove mesi il settore medicale ha registrato una contrazione del 6,4% a 160 milioni, mentre il settore industriale ha segnato un calo del 3,3% a 108 milioni grazie al deciso recupero nel terzo trimestre (+29%) rispetto ai primi sei mesi dell’anno nei quali si era riscontrata una riduzione del volume di affari pari al 13,8%.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda è diminuito del 21% a 25,8 milioni con una marginalità scesa al 9,6% (-190 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un -31,4% a 18,1 milioni con un’incidenza sul fatturato al 6,8% (-260 punti base).
I nove mesi si sono chiusi con un calo dell’utile ante imposte del 38,9% a 16,9 milioni.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta si è attestata a 49,8 milioni, in calo rispetto rispetto ai 61,4 milioni al 31 dicembre 2019 ma in miglioramento rispetto ai 27,9 milioni al 30 giugno 2020 grazie alla forte generazione di cassa nel terzo trimestre.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la recente esplosione dei contagi e delle misure restrittive imposte in Italia ed in Europa hanno già provocato un nuovo rallentamento delle vendite in taluni segmenti e mercati, rendendo le prospettive per quest’ultima parte dell’anno assai più incerte.
Confidando che eventuali ulteriori restrizioni non alterino le condizioni complessive della domanda, il gruppo ha comunque confermato la guidance in essere, che prevede una flessione del fatturato contenuta entro il 10% rispetto al 2019 e un miglioramento della redditività operativa nel secondo semestre.