Il gruppo bresciano ha chiuso i primi nove mesi 2020 con ricavi e margini in calo a causa dell’impatto della pandemia, evidenziando comunque una buona capacità di reazione e la solidità del proprio modello di business. Pur in un contesto straordinario come quello attuale, la società conferma la propria strategia basata su diversificazione, internazionalizzazione e innovazione, con un occhio rivolto a eventuali opportunità di M&A.
“Ampliare la nostra offerta in settori adiacenti a quelli in cui operiamo, spingere ulteriormente sull’internazionalizzazione, mantenere l’attenzione sulla ricerca e sviluppo per garantire una costante innovazione di prodotto”.
Sono queste le priorità strategiche delineate dal Ceo di Gefran, Marcello Perini, per continuare a crescere nonostante gli effetti della pandemia, forti di un solido modello di business che ha consentito di reagire prontamente anche alle fasi più critiche dell’emergenza.
La crisi sanitaria globale ha inevitabilmente influenzato i risultati del gruppo bresciano, attivo nella progettazione e produzione di sensori, componenti elettronici e azionamenti per l’automazione delle macchine industriali.
Come sottolinea il Ceo, il terzo trimestre ha però evidenziato un parziale recupero rispetto agli scorsi mesi. “Capacità degli impianti produttivi, flessibilità ed efficienza operativa ci hanno permesso di fronteggiare l’aumento della domanda, trainato principalmente dai mercati asiatici, con la Cina capofila, permettendoci di raggiungere un risultato che è andato oltre le previsioni”.
Un trend che a Brescia si attendono possa proseguire anche nell’ultima parte dell’anno, “consentendoci di chiudere l’esercizio mitigando i timori della prima metà dell’anno per quanto attiene ai ricavi ed alla marginalità”.
In questo momento di recrudescenza della pandemia il condizionale è però d’obbligo causa eventuali cali della domanda, oggi non evidenti né prevedibili, che potrebbero influenzare i risultati dell’anno.
“L’azienda è comunque organizzata per affrontare l’emergenza sanitaria avendo adottato tutti i protocolli per assicurare la continuità operativa salvaguardando la salute delle persone. Riteniamo quindi di poter guardare con fiducia al prossimo futuro consapevoli di avere le carte in regola per proseguire nel nostro percorso di crescita”.
Le priorità strategiche
“Ampliare la serie di applicazioni che possiamo coprire con i nostri prodotti, rafforzare la presenza internazionale e mantenere un forte focus sull’innovazione. Non c’è una graduatoria tra le priorità: sono, oggi, tutte ugualmente strategiche”.
Sono queste le linee guida individuate da Marcello Perini, Amministratore delegato di Gefran, per continuare a crescere nel medio-lungo periodo, grazie alla sostenibilità del proprio modello di business che ha consentito al gruppo di rispondere efficacemente anche un contesto difficile come quello causato dalla pandemia.
Sul fronte delle applicazioni l’obiettivo è servire settori industriali tecnologicamente adiacenti a quelli dove il Gruppo già opera. “Penso, per esempio, alla lavorazione del metallo, un mercato con diverse potenzialità applicative per tutti i nostri prodotti. La possibilità di perseguire questa direttrice di sviluppo si basa, oltre che sul know-how tecnologico di prodotto, sulle forti competenze nei processi manifatturieri”.
Nell’ultimo triennio, Gefran ha compiuto investimenti rilevanti nell’area operation in grado di sostenere un aumento dei volumi, sfruttando l’incremento di efficienza derivato dall’automazione degli impianti.
Internazionalizzazione e Innovazione
“L’internazionalizzazione continuerà a giocare un ruolo fondamentale per la nostra crescita anche nei prossimi anni” prosegue Perini. L’orientamento di Gefran, infatti, è essere il più possibile vicino ai clienti per poterli servire al meglio delle proprie possibilità.
“Continueremo a rafforzare i nostri tre principali hub produttivi nelle diverse macro regioni (Italia per l’Europa, Stati Uniti per il Nord America e Cina per l’Asia) anche attraverso il potenziamento delle supply chain, che vedranno sempre di più la convivenza di fornitori locali e internazionali”.
C’è poi l’innovazione che, in Gefran, ha sempre ricoperto una posizione di rilievo, guidando le scelte di natura strategica e industriale con un costante impegno per migliorare i prodotti del portafoglio affinché rispondano all’evoluzione delle esigenze dei clienti.
In prospettiva l’innovazione s’indirizzerà anche verso soluzioni capaci di creare nuovi spazi di vantaggio competitivo. Va in questa direzione Innoway, il progetto di Gefran per sviluppare e consolidare il legame con le università.
“Questa relazione è un tratto distintivo del gruppo e una componente strategica per la crescita. Portare in azienda le idee e le conoscenze maturate nelle università, integrandole con le nostre competenze specialistiche, alimenterà l’innovazione e genererà nuove opportunità di sviluppo”.
L’attività durante il lockdown
“L’emergenza della prima parte dell’anno non ci ha impedito di rispondere puntualmente alle richieste dei clienti, riuscendo a garantire una continuità operativa e di servizio” sottolinea l’Ad di Gefran. “Abbiamo attuato azioni mirate in ottica contenimento costi ma ci siamo anche strutturati per cogliere tutte le opportunità di ripartenza che si sono presentate”.
“Allo stesso tempo la nostra organizzazione ha garantito la necessaria flessibilità, per rispondere alle variazioni della domanda. Pur in un contesto difficile, siamo riusciti a proseguire le attività di ricerca e sviluppo prodotti e gli investimenti a più alta priorità”.
Più in generale, “abbiamo riservato particolare attenzione a tutti i nostri stakeholder, agendo con tempestività ed efficacia. Sul fronte interno abbiamo reagito all’emergenza creando un team dedicato a garantire la sicurezza di tutte le persone che ha definito le procedure di sicurezza e applicato i protocolli sanitari. Sul fronte esterno abbiamo aderito, per esempio, alla campagna “Io pago i fornitori” promossa da Confindustria Brescia”.
L’esperienza del lockdown ha accelerato il processo di trasformazione digitale già in atto. Due esempi su tutti: la formazione in modalità digitale della forza vendita, attraverso una piattaforma di e-learning, introdotta nel 2019, che si è rivelata estremamente preziosa nel momento in cui i venditori erano impossibilitati a viaggiare e l’avvio di un progetto di marketing automation che consentirà di migliorare i processi legati alle attività di sviluppo del business.
“Questo ci permette di affrontare il nuovo lockdown con maggiore preparazione e consapevolezza. Il clima positivo che si respira in Gefran è anche il risultato di questi sforzi ed è per noi un indicatore importante”.
Partnership e M&A per accelerare la crescita
“Tutto questo è stato possibile grazie anche alla solidità finanziaria. Gefran, al 30 settembre 2020, aveva una posizione finanziaria netta negativa in diminuzione a 9,3 milioni che ci permette di continuare nell’ambizioso piano triennale d’investimenti in capitale tecnico e umano lanciato nel 2018 e perseguire le opportunità di crescita per linee esterne, in forma di acquisizioni o partnership industriali”.
“L’obiettivo è integrare competenze specialistiche che ci permettano di estendere il nostro portafoglio di offerta”.
Sostenibilità: in arrivo investimenti e interventi
“I princìpi della sostenibilità ispirano da tempo la strategia di sviluppo e la gestione operativa. Le performance conseguite nelle aree che concorrono alla creazione di valore durevole (valorizzazione del capitale umano, tutela dell’ambiente, dialogo e condivisione con gli stakeholder) collocano già oggi Gefran sui migliori standard internazionali”.
“In novembre sarà ufficializzato il nostro piano strategico per la sostenibilità che indicherà progetti e azioni per migliorare le performance del Gruppo in quest’area”.
I risultati di gestione al 30 settembre
“Giovedì 12 novembre abbiamo presentato la reazione del trimestre che si è chiuso il 30 settembre 2020. Tenuto conto dell’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto sull’economia mondiale, consideriamo positivi i risultati di bilancio, che riflettono capacità di reazione e solidità, organizzativa e finanziaria.
Gefran ha chiuso i primi nove mesi 2020 con ricavi in calo del 10,6% a 93,9 milioni per effetto dell’impatto della pandemia di coronavirus che ha interessato tutte le linee di business e tutte le aree geografiche nelle quali il Gruppo opera.
L’Ebitda è diminuito a 11,9 milioni con una marginalità al 12,7% (-160 punti base), con le misure volte a ridurre i costi operativi che hanno in parte compensato i minori volumi.
L’Ebit è sceso a 5,9 milioni con un’incidenza sui ricavi al 6,2% (-110 punti base), nonostante i minori ammortamenti complice la contabilizzazione nei primi nove mesi del 2019 di perdite di valore su cespiti del business sensori per un importo di 1,5 milioni.
Il periodo si è chiuso con un calo dell’utile netto a 2,7 milioni, anche per effetto del peggioramento della gestione finanziaria dovuto principalmente al risultato negativo delle differenze sulle transazioni valutarie per 1,2 milioni (positivo per 0,2 milioni nei primi nove mesi del 2019).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 9,3 milioni dai 13,3 milioni al 31 dicembre 2019, grazie al flusso di cassa operativo per 8,9 milioni, in parte assorbito da esborsi per gli investimenti e per il pagamento di interessi, imposte e canoni di noleggio per complessivi 6,1 milioni.
Ben posizionati per il dopo Covid
“Il ritorno allo stato di emergenza che, ovunque nel mondo, sta caratterizzando l’autunno rende difficile fare previsioni sull’evoluzione del nostro mercato di riferimento. Per parlare di prospettive, credo si debba piuttosto guardare oltre la pandemia e partire dal nostro posizionamento” spiega Perini.
Gefran può oggi contare su tre asset: la qualità elevata dei prodotti, che è il risultato, tra l’altro, dell’applicazione di tecnologie avanzate; la capacità di lavorare in partnership con i clienti; l’elevato patrimonio di competenze professionali.
“Sono asset solidi che ci mettono nelle migliori condizioni per operare con successo, frutto degli investimenti compiuti negli anni ma anche della cultura aziendale e del nostro modello organizzativo”.
Il 2020 è stato un anno difficile che ha però dimostrato la solidità e la sostenibilità del modello di business. “Guardiamo quindi con fiducia al prossimo futuro consapevoli di avere le carte in regola per proseguire nel nostro percorso di crescita”.