Il Tesoro, primo azionista di Mps con il 68,2% del capitale, starebbe valutando la possibilità di procedere allo spin-off dei 10 circa di 10 miliardi di rischi legali in capo alla banca senese, allo scopo di rendere più agevole la privatizzazione. Il Tesoro intende rispettare gli impegni presi con le autorità europee ed uscire nel 2021.
Lo si apprende da Reuters, aggiungendo che la strategia allo studio del MEF prevedrebbe il trasferimento dei rischi legali in capo all’istituto toscano a una società a controllo statale, a cui verrebbe conferito anche il miliardo accantonato fino ad oggi per fare fronte a tali rischi, attraverso un’iniezione di pari importo da parte dello stesso Tesoro.
L’agenzia cita Fintecna, controllata da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), come potenziale veicolo a cui fare ricorso a supporto di Mps, anche se non è da escludere la creazione di una società creata ad hoc.
Tuttavia, sempre secondo quanto si apprende da Reuters, la banca rimarrebbe lo stesso responsabile in solido qualora società subentrante nei rischi legali non disponesse di risorse sufficienti per fronteggiare la situazione, anche se il sostegno pubblico dovrebbe evitare questa eventualità.
Negli ultimi giorni, per agevolare una fusione, sono circolati rumor secondo cui il Governo avrebbe allo studio una misura fiscale che consentano di trasformare le DTA in crediti di imposta (per Mps le fonti parlano di una dote di 3,7 miliardi) per le operazioni deliberate nel periodo gennaio-dicembre 2021. Misura che potrebbe essere inserita nella manovra 2021.
Nel frattempo, continuano a rincorrersi le indiscrezioni sul possibile fabbisogno di capitale necessario a Mps per mantenere i requisiti patrimoniali entro i limiti fissati dalla BCE.. Voci di mercato parlano di un ammontare di 2 miliardi (il Governo ha già accantonato 1,5 miliardi per sostenere l’istituto).
Intorno alle 10:20 a Piazza Affari il titolo guadagna l’1,8% a 1,22 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,2 per cento.