Terna – Piano 2021-25: Investimenti Regolato Italia a 8,9 mld (+22%), Ebitda 2025 a 2,2 mld (cagr 4%), cagr DPS 21-23 dell’8%

Con il Piano Industriale 2021-2025 il Gruppo Terna intende rafforzare il proprio ruolo centrale quale regista e abilitatore del sistema energetico italiano e della transizione energetica, principale realtà in grado di consentire all’Italia di raggiungere gli obiettivi del Green New Deal europeo e del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, prima fra tutti la riduzione del 55% delle emissioni al 2030, per arrivare a zero emissioni al 2050.

Sul fronte economico-finanziario, il management prevede ricavi di Gruppo nel 2025 in crescita a 3,04 miliardi ed EBITDA a 2,21 miliardi, con una crescita media annua (CAGR) in arco di Piano di entrambi gli indicatori di oltre il 4%.

Nel 2021, in particolare, si prevede che i ricavi crescano a 2,57 miliardi e l’EBITDA a 1,84 miliardi.

In miglioramento anche l’utile netto di Gruppo che porterà a un utile per azione (EPS) di 39 centesimi di euro nel 2021 e di 49 centesimi nel 2025, con una crescita media annua in arco di Piano di oltre il 5%.

Per quanto riguarda la politica dei dividendi, dal 2021 al 2023 si prevede un CAGR del dividendo per azione (DPS) pari all’8%, rispetto al dividendo di competenza dell’esercizio 2020. Per gli anni 2024 e 2025 si prevede un payout del 75%, con un dividendo minimo comunque garantito pari al dividendo di competenza dell’esercizio 2023.

Gli investimenti complessivi di Gruppo nel periodo 2021-2025 siano pari a 9,2 miliardi, di cui 1,4 miliardi nel 2021.

Nonostante l’accelerazione degli investimenti, Terna punta a preservare una solida e sostenibile struttura del capitale, anche attraverso eventuali azioni sul fronte del debito, con l’obiettivo di mantenere l’attuale livello di rating, un costo del debito netto pari al 1,3% e un rapporto debito netto/RAB inferiore al 60% nell’arco di Piano.

Le attività di sviluppo saranno focalizzate lungo tre direttrici strategiche:

  • Regolato Italia: continua a rappresentare il core business del Gruppo. Terna prevede una forte accelerazione degli investimenti per sviluppare, ammodernare e rafforzare la rete di trasmissione elettrica nazionale.
  • Non regolato: sviluppare soluzioni tecnologiche innovative e digitali a supporto della transizione energetica, in coerenza con il core business del Gruppo. In particolare tali attività includono, Energy Solutions, offerta di connettività e attività industriali nel campo dei trasformatori di potenza e dei cavi terrestri offerte da Tamini e Brugg.
  • Internazionale: Terna è oggi attiva in alcuni Paesi dell’America Latina, dove punta a mantenere la sua presenza con l’obiettivo di valorizzare le proprie competenze e
    incrementare il know how nelle reti internazionali ad alta e altissima tensione.

Focus particolare sono gli investimenti dedicati alle attività regolate in Italia: nell’arco di Piano ammonteranno a 8,9 miliardi, il livello più alto mai previsto da Terna, in crescita del 22% rispetto al piano precedente (marzo 2020). In base ai criteri della Tassonomia Europea in corso di definizione, il 95% di questi impieghi sono per loro natura sostenibili.

In dettaglio, 5,4 miliardi per lo sviluppo della rete elettrica nazionale, che serviranno a incrementare la capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato risolvendo le attuali congestioni, a razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese e ad incrementare le interconnessioni con l’estero. Tra i più importanti progetti si segnala il Tyrrhenian Link – l’interconnessione tra Campania, Sicilia e Sardegna.

Dedicati 2,4 miliardi alle attività di rinnovo ed efficienza degli asset, per il miglioramento della qualità del servizio e dei processi, nonché allo sviluppo di soluzioni sostenibili della rete elettrica.

Previsti 1,2 miliardi per il piano di sicurezza, principalmente per sostenere gli interventi necessari alla regolazione della tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico, oltre che per fare fronte ai rischi connessi al verificarsi di eventi climatici sempre più estremi, la cui frequenza si è intensificata negli ultimi anni a seguito dei cambiamenti climatici.

Grazie a tutti gli investimenti previsti, il valore degli asset regolati (RAB) raggiungerà i 21,8 miliardi nel 2025, con un CAGR in arco di Piano pari al 6%. A fine 2021 la RAB sarà pari a 16,7 miliardi, mentre a fine 2020 il dato è previsto si attesti a 16,1 miliardi.