Digital Magics – Grandi potenzialità di crescita per uno dei protagonisti dell’innovazione in Italia

Il business incubator, leader in Italia nell’accelerazione delle startup digitali, vanta un portafoglio di oltre 70 partecipazioni, di cui due terzi concentrati su Fintech & Insurtech, e-Commerce ed Enterprise Software, tre dei principali segmenti del venture capital in termini di prospettive di crescita. Il 75% delle partecipazioni non supera i 4 anni di vita e il valore complessivo (NAV) del portafoglio, stimato da Banca Akros, si attesta intorno a 50 milioni di Euro. Una valutazione che ad oggi non si riflette adeguatamente nella capitalizzazione di borsa di Digital Magics, di poco superiore a 25 milioni. Se a questo si aggiungono fattori chiave come la presenza capillare sul territorio, il profondo know how del team, un solido track record di exit remunerative e l’esperienza di successo dei programmi di Open Innovation, è evidente come il titolo della Società abbia un potenziale di crescita ampiamente inespresso.

“Consolidare il nostro ruolo di incubatore e acceleratore di startup digitali, portare avanti i programmi di Open Innovation e continuare ad attrarre investimenti, garantendo a chi crede in noi un ritorno significativo grazie alle exit dalle società in portafoglio”.

Sono questi i pilastri della strategia di Digital Magics, enunciati dall’Ad Marco Gay, per consolidare la leadership e continuare a crescere. Dal 2003 ad oggi Digital Magics ha investito in oltre 120 startup, ricoprendo un ruolo da protagonista dell’Innovazione in Italia e selezionando i migliori progetti sul mercato per trasformarli in affermati player nazionali e internazionali.

Il tutto grazie ad una copertura capillare del territorio, con otto sedi dislocate in tutta Italia e una a Londra, un team che vanta complessivamente oltre 300 anni di esperienza nel campo dell’Innovazione Tecnologica e della Digital Transformation, collaborazioni con operatori chiave come Cassa Depositi e Prestiti e Tamburi Investment Partners.

Aspetti che consentono a Digital Magics di affiancare al meglio le startup, fornendo un supporto in termini di competenze e formazione e accrescendone il valore, tanto che il fatturato aggregato delle partecipazioni, uno dei principali KPI monitorati, mostra un tasso medio annuo di crescita pari al 40% nel periodo 2016-2019. Inoltre, la Società realizza circa due exit all’anno con un ritorno medio di tre volte il capitale investito.

Nel medio-lungo termine il mercato è destinato ad espandersi con tassi di sviluppo importanti, beneficiando anche di politiche comunitarie e nazionali che hanno come obiettivo la crescita del venture capital e degli investimenti privati nel capitale di rischio. La pandemia ha poi messo sotto gli occhi di tutti l’importanza del digitale e della tecnologia, fornendo l’occasione per spingere con forza sull’innovazione.

Per approfittare a pieno di questa fase caratterizzata da grandi opportunità, Digital Magics ha lanciato uno strumento finanziario partecipativo convertibile in azioni, accompagnato dall’emissione gratuita di warrant, al fine di dotarsi delle risorse per accelerare gli investimenti sulle startup più promettenti già in portafoglio e intensificare l’attività di scouting, per scovare nuove potenziali aziende di successo e accrescere il ritorno per gli investitori.

Iniziative che potrebbero dare nuova linfa alle quotazioni del titolo, oggi in area 3,5 euro, penalizzato dalle dinamiche che hanno investito l’azionario e in particolare un mercato poco liquido come AIM Italia nel corso di questo 2020. Ma il potenziale intrinseco resta, come dimostra lo studio di Banca Akros che assegna a Digital Magics un valore, calcolato sulla base del NAV per azione, pari a 6,7 euro.

 

Marco Gay, Ad di Digital Magics, illustra le priorità strategiche

“Consolidare il nostro ruolo unico nel panorama nazionale ed europeo come incubatore e acceleratore di startup in ambito digitale, con focus sui settori a più rapida crescita del venture capital; continuare ad affiancare l’attività di incubazione e accelerazione delle startup con programmi di Open Innovation; mantenere e incrementare la nostra capacità di attrarre investimenti, garantendo un ritorno attraverso le exit dalle società in portafoglio”.

Sono queste, in sintesi, le principali priorità strategiche di Digital Magics, descritte dall’Amministratore Delegato Marco Gay.

“Le startup sono al centro della nostra strategia”, ribadisce l’Ad. “Scegliamo al meglio le target del nostro intervento, diventandone soci e affiancandole in termini di formazione, risorse e competenze per aiutarle a diventare player affermati a livello nazionale e internazionale. Il tutto, principalmente grazie al supporto del nostro team che vanta un’esperienza cumulata di oltre 300 anni nell’industria della tecnologia e del digitale”.

 

Un portafoglio diversificato con focus sui settori più promettenti

“Digital Magics è una realtà unica nel panorama nazionale ed europeo” afferma Gay, “con una presenza capillare sul territorio grazie alle sue otto sedi in Italia e una a Londra, in partnership con l’acceleratore iStarter. È un incubatore e un acceleratore nel settore del digitale e della tecnologia, con particolare attenzione su tre dei primi cinque mercati di riferimento del venture capital europeo: Fintech & Insurtech, e-Commerce ed Enterprise Software. Questi tre segmenti rappresentano il 66% del nostro portafoglio”, precisa l’Ad.

Rispettivamente pesano per il 25%, 10% e 31%, mentre il rimanente 44% è ripartito fra Marketing (18%), Food (10%), Trasporti (3%), Health (2%) e Travel (1%).

Con riferimento a Fintech & Insurtech ed e-Commerce, “abbiamo costruito uno dei più importanti portafogli del settore, frutto dei programmi di accelerazione effettuati negli ultimi anni nonché della forte competenza sviluppata su questi temi; stiamo attraversando uno shock culturale verso il digitale ed è ormai chiaro a tutti quanto la tecnologia sia importante nel nostro quotidiano”.

Il terzo filone riguarda i software-as-a-service e tutto il mondo 4.0, “altro grande tema del presente ma soprattutto di straordinaria rilevanza strategica: basti pensare che ormai le politiche industriali di questo Paese vertono tutte nella direzione del software, dei processi e dell’utilizzo delle tecnologie in ambito industriale”.

Il sostegno alla crescita delle startup

“Contiamo innanzitutto di proseguire in questa direzione, consolidando il nostro ruolo di leader del Digital Made in Italy, con il nostro socio Tamburi Investment Partner e la nostra partecipata Talent Garden. Ci poniamo come protagonisti sul mercato grazie alle nostre sedi, alla quantità e alla qualità delle nostre partecipazioni e alle straordinarie capacità dei talenti, dei founders che selezioniamo, inserendo le startup in un percorso di sviluppo del business che parte dall’Italia ma ha una visione internazionale”.

Uno dei principali KPI monitorati da Digital Magics nel perseguimento dei proprio obiettivi è il fatturato aggregato delle partecipazioni (attualmente oltre 70) in portafoglio, che al 31 dicembre 2019 si attesta a 78 milioni ed evidenzia un tasso medio annuo di crescita pari al 40% nel periodo 2016-2019.

“Si tratta di un indicatore importantissimo, poiché certifica la qualità del nostro lavoro e l’accompagnamento della crescita di queste aziende, in cui investiamo non solo risorse finanziarie, ma soprattutto energie e competenze. Il tutto, con il sostegno di soci e partner di primaria importanza come Tamburi Investment Partners, Pegaso – Università Telematica e Innogest”.

I programmi di Open Innovation

Un altro pilastro della strategia di Digital Magics sono i programmi di Open Innovation. “Da 7 anni a questa parte abbiamo realizzato oltre 70 progetti in Open Innovation e 10 sono attivi in questo 2020, durante il quale la nostra azienda ha saputo reagire alle difficoltà senza interrompere l’attività di supporto alle startup e continuando a realizzare nuovi investimenti strategici”, dichiara Gay.

“Lavoriamo con aziende medio-grandi, ma ultimamente anche piccole, che vedono in Digital Magics un partner ideale per fare innovazione aperta all’ecosistema delle startup. Per noi questi programmi sono importanti anche perché rappresentano un’opportunità di crescita ed exit dalle partecipazioni, attraverso processi di corporate venture capital”.

Inoltre, “costituiscono per le startup una grande opportunità di accelerazione del business, al fine di collocare i propri prodotti e servizi sul mercato. Pertanto, la crescita dei programmi di Open Innovation è sicuramente un tema centrale”.

La capacità di attrarre investimenti e garantire un ritorno

Un’altra priorità di Digital Magics è rappresentata dalla capacità di continuare ad attrarre investimenti e realizzare exit, garantendo un ritorno a chi crede e investe nella Società. “Negli ultimi 10 anni, nelle startup del nostro portafoglio sono stati investiti oltre 100 milioni di Euro, di cui 30 direttamente da Digital Magics e oltre 70 da terzi”, puntualizza Gay. “Questo è un segnale importantissimo che testimonia quanto il mercato creda in noi e nella nostra attività”.

A ciò si aggiunge la fiducia di player chiave del settore, come Cassa Depositi e Prestiti: “negli ultimi otto aumenti di capitale eseguiti dalle nostre startup la raccolta è stata di quasi 9 milioni di Euro, di cui circa 5,5 milioni investiti da Cdp con il Fondo Nazionale Innovazione”.

Di conseguenza, diventa fondamentale per Digital Magics “sia accelerare il business delle migliori startup in portafoglio, cogliendo le tendenze nazionali e internazionali in cui la tecnologia può essere game changer, sia compiere il write-off di quelle partecipazioni che non possono più mantenere l’iniziale promessa di crescita. Fa parte del nostro ruolo di operatore nel segmento early stage e seed, così come le exit”.

Proprio con riferimento alle exit, l’Ad cita la cessione a febbraio 2020, dopo meno di due anni dalla costituzione, della quota (13,8%) detenuta in Moneymour da Digital Magics. L’azienda “è stata scelta dal gruppo Klarna, leader nel fintech innovativo europeo e tra i primi player al mondo, per sviluppare parte del proprio piano industriale, ponendo in Italia la base dell’attività in area EMEA”. L’operazione ha garantito un ritorno pari a tre volte il capitale investito e un IRR superiore al 100%.

Numeri solidi nel primo semestre 2020

Al 30 giugno 2020 il portafoglio di Digital Magics risulta composto da 70 partecipazioni attive, di cui 28 Startup Innovative e 19 PMI Innovative, che nel primo semestre hanno ottenuto investimenti complessivi per circa 3 milioni (1,03 milioni direttamente da Digital Magics). Nei sei mesi sono stati realizzati 4 nuovi investimenti e 2 write-off, oltre alla citata exit da Moneymour.

Dal punto di vista degli indicatori economico-patrimoniali, al 30 giugno 2020 Digital Magics ha riportato un Ebitda positivo per 200 mila euro (era negativo per 0,2 milioni nel primo semestre 2019) e un giro d’affari in linea con l’anno precedente (circa 1,3 milioni), con un incremento del 15% dei ricavi da consulenza alle società in portafoglio. La posizione finanziaria netta è pari a 2 milioni, con disponibilità liquide per 2,9 milioni.

“In un momento di grande difficoltà ci siamo concentrati sulla gestione, ma senza dimenticare l’attenzione verso le nostre partecipate e la crescita del nostro portafoglio, ossia il valore che noi esprimiamo. Nei primi mesi del secondo semestre 2020 abbiamo realizzato l’ingresso in sei nuove società molto promettenti. Questi risultati ci danno una forte convinzione di riuscire a determinare anche in futuro una solida crescita e una sostenibilità della nostra azienda”, dichiara l’Ad.

Un mercato in rampa di lancio

“In questo momento l’ecosistema delle startup e il mercato dell’innovazione in Italia sono oggettivamente ad un concreto punto di svolta”, afferma Gay. “Oggi quando si parla di trasformazione digitale e di startup si può identificare un’industria riconosciuta e ben riconoscibile nel nostro Paese”.

In un orizzonte di medio termine, “questo settore è senz’altro destinato a crescere con numeri molto rilevanti, in termini quantitativi ma soprattutto in qualità e valore aggiunto. La direzione ormai è intrapresa e l’attenzione del governo per questi temi lo testimonia”, aggiunge l’Ad. “Basti pensare al Decreto Rilancio, in cui sono stati inseriti moltissimi strumenti a favore delle startup, come la defiscalizzazione al 50% per chi fa investimenti e il rafforzamento del fondo per le garanzie alle PMI, a cui attingono anche moltissime startup. A questi si aggiungono investimenti diretti e coinvestimenti, che sono la parte più importante del FNI, con cui stiamo lavorando molto bene”.

Le potenzialità del settore in Italia

Come ricorda Marco Gay, però, tutto ciò rappresenta solamente “un primo passo, seppur ottimo, per un settore che ha visto un riconoscimento istituzionale soltanto nel 2012”. Rispetto ad altri Paesi europei, infatti, l’Italia ha accumulato un colpevole ritardo in termini di digitalizzazione, che per essere colmato richiede necessariamente un sostegno dalle istituzioni.

“È necessaria da parte delle autorità una chiara determinazione nello stimolare ulteriormente gli investimenti in capitale di rischio, che sono fondamentali. Quando si parla di politica industriale, innovazione, tecnologia e startup non si può non pensare che abbiamo realmente tutte le caratteristiche per fare bene nei prossimi anni”, sottolinea l’Ad.

“In questi mesi difficili le startup nel nostro portafoglio hanno dimostrato resilienza, velocità e capacità di adattamento formidabili, anche grazie al nostro aiuto, confrontandosi con il mercato e crescendo rapidamente, a testimonianza della vivacità di un settore che nel medio-lungo termine ha ottime prospettive”. 

Dal Covid-19 un’ulteriore spinta alla digitalizzazione

“Sicuramente la pandemia ha già cambiato e cambierà sia la vita delle persone sia la struttura economica delle imprese, ma quel che è certo è che la trasformazione digitale, l’innovazione e la tecnologia ricopriranno un ruolo centrale. La salute viene prima di tutto, dopodiché è fondamentale pensare ad una politica industriale per il nostro Paese e adesso è il momento di farlo”, afferma Gay.

“In questo periodo, sicuramente complesso per tutti, bisogna avere la lungimiranza di investire in aziende e startup, di prendere il Made in Italy e portarlo nel futuro, facendo sistema e sfruttando i vantaggi che possono dare i giovani talenti che fanno impresa e costruiscono valore. Da questo dipende il rilancio e lo sviluppo della nostra economia, un bene preziosissimo che si collega alla fiducia nel futuro delle aziende e del Paese, altrimenti perdiamo un’occasione straordinaria”, aggiunge l’Ad.

“La strada è stata tracciata, dobbiamo seguire una traiettoria comune nella direzione dell’innovazione, sulla base di strumenti come il piano Next Generation EU, la programmazione del settennato 2021-27 e le future leggi di bilancio, auspicando una sempre maggiore attenzione al nostro settore”.

Gli strumenti finanziari per supportare la crescita

Al fine di supportare la crescita, Digital Magics ha recentemente approvato l’emissione di uno strumento finanziario partecipativo “equity”, convertibile automaticamente in azioni della Società, denominato SFP DM 2020, per un controvalore complessivo massimo pari a 2 milioni.

“Oggi Digital Magics ha già le risorse per continuare a investire”, chiarisce Gay, “ma vogliamo spingere ulteriormente per sfruttare le straordinarie opportunità che si presentano su due fronti. Da un lato intendiamo fare follow-on sulle partecipazioni che stanno meglio performando all’interno del nostro portafoglio, per garantire il loro sviluppo e un ritorno ancora maggiore. Dall’altro, ci sono ottime startup che si stanno rivolgendo a Digital Magics e sulle quali riteniamo opportuno investire, accelerando ulteriormente la nostra attività che mediamente prevede 15 investimenti all’anno su un totale di circa 1.500 progetti analizzati”.

Per questi motivi sono stati lanciati questi strumenti, che si convertiranno automaticamente in equity al primo aumento di capitale in opzione entro il 2023. “Un’opportunità per gli Investitori di Digital Magics di partecipare alla crescita del portafoglio di investimenti con un percorso reso ancora più interessante dalla assegnazione, gratuita e contestuale alla sottoscrizione, di 100 Warrant per ogni 1.000 Euro investiti in SFP, che a loro volta daranno diritto a sottoscrivere azioni nel rapporto di 1:1 con uno strike price fisso di 4,5 euro per 5 anni”.

Un’opportunità di investimento dall’upside considerevole

Oltre ad operare in un mercato caratterizzato da elevate prospettive di crescita, ci sono alcuni fattori specifici di Digital Magics che è doveroso sottolineare.

Secondo uno studio datato 8 giugno 2020 di Banca Akros, il Net Asset Value delle partecipazioni detenute in portafoglio dalla Società è pari a 49,4 milioni (al 31/12/2019), corrispondente ad un NAV per azione di 6,7 euro. Il valore di carico di queste partecipazioni è pari a 13,7 milioni (ITA GAAP), mentre l’attuale capitalizzazione di mercato di Digital Magics si attesta a circa 25 milioni, con il titolo in area 3,5 euro, condizionato dagli effetti della pandemia sui mercati azionari e dai consueti problemi strutturali e di liquidità che caratterizzano AIM Italia.

Un ulteriore aspetto da sottolineare è che il 75% del totale delle partecipazioni è costituito da startup con meno di 4 anni di vita, caratterizzate dunque da un enorme potenziale di crescita, oltre ad essere concentrate nei segmenti più promettenti del mercato venture capital.

Considerando inoltre che Digital Magics è il primo player italiano del settore, con una media di 2 exit all’anno e un ritorno medio pari ad un multiplo di 3 volte il capitale investito, è evidente come possa esserci un upside molto importante in termini di valorizzazione della Società.

 

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