Intesa Sanpaolo ha alzato la raccomandazione su Sicit Group a “buy” dal precedente “add” ed elevato il target price a 13,7 euro dal precedente 12 euro, con un upside potenziale di circa il 22% rispetto alla chiusura di ieri.
Sicit Group ha archiviato i primi nove mesi del 2020 con ricavi consolidati a 48,2 milioni (+ 11,5%), trainati dai biostimolanti, e con le aree APAC e LATAM che hanno registrato una crescita a doppia cifra rispettivamente del 21,6% e del 50,2%.
L’Ebitda adjusted si è attestato a 18,7 milioni (+16,2%), con il relativo margine al 38,7%, e un utile netto adjusted di 11,4 milioni rispetto ai 9,3 milioni dei primi nove mesi 2019.
Sul fronte patrimoniale la liquidità netta si è fissata a 21,2 milioni rispetto ai 29,3 milioni di fine 2019.
Il management prevede che il trend positivo registrato nei primi nove mesi del 2020 continui fino a fine anno.
Inoltre, il piano di investimenti (50 milioni entro il 2020-2023 di cui circa 14 milioni nel 2020) procede bene.
Tuttavia, come ricorda l’analista, un’eventuale estensione delle misure restrittive per il Covid-19 potrebbe avere effetti negativi sulla produzione e sui ricavi. In questo scenario, anche la pianificazione e/o la realizzazione dell’impianto in Cina potrebbe subire ulteriori ritardi. Nel medio lungo termine i driver nei mercati di riferimento sono positivi e, insieme alle specifiche azioni di sviluppo dell’azienda, potrebbero supportare la crescita.
Per il 2020, Intesa Sanpaolo ha leggermente aumentato le proiezioni sui ricavi (+1% rispetto alle stime precedenti) nonostante una prevista maggiore contrazione dei volumi di ritardanti di gesso (-8% contro -6% precedente).
Inoltre l’analista riporta che le ipotesi di crescita massima della top-line per il 2020-23 prevedono ora un cagr dell’11,2% (+ 10,5% in precedenza).