Enel – Barclays alza TP a 9,4 euro (da 9,1 euro) e conferma Overweight a valle del piano 2021-23

A valle della presentazione del piano strategico 2021-2023 e della vision al 2030, Barclays ha alzato del 3% il target price sul titolo Enel a 9,4 euro (da 9,1 euro), valore che incorpora un upside potenziale del 10,8% rispetto alla quotazione attuale.

La banca d’affari ha inoltre confermato il giudizio Overweight.

Un aggiornamento del TP per “riflettere un valore della pipeline rinnovabile più in linea con la guidance decennale di Enel” segnalano gli analisti, che ritengono che rimane “a buon mercato, a 14,6x P/E 2021E, leggermente al di sotto del peer gruppo integrato europeo (14,5x)”. Inoltre “offre un dividend yield del 4,7% nel 2021E, contro una media del 4,3% per i peer integrati europei”.

Da segnalare che il business plan triennale presenta investimenti superiori rispetto a quanto stimato dalla banca (40 miliardi vs 32 miliardi), che riscontra come Enel abbia “registrato la più grande pipeline di energie rinnovabili del settore (141GW) e il piano di crescita più ambizioso delle rinnovabili (120GW entro il 2030) e delle reti”.

Il gruppo difende il modello di integrazione verticale, considerandolo come un modo per proteggersi temporaneamente dalla deflazione futura dei prezzi. Secondo Barclays “Enel stima che un modello di gestione integrata dei margini unitari possa ritardare il calo dei prezzi dell’energia all’interno dei margini di generazione e vendita al dettaglio di 4-5 anni, molto più della nostra stima biennale”.

Nonostante questo vantaggio competitivo, “Enel è stata cauta sulla futura deflazione dei prezzi dei PPA da fonti rinnovabili e ha previsto un ROIC in calo nel periodo 2024-30, che prevede sarà compensato da un costo del capitale anch’esso in calo data la stima del calo del costo del debito fino al 2023”.

Alla luce di tutto ciò, gli analisti della banca di affari hanno “ridotto la revisione di EPS per il 2022 dell’1,7% a 0,58 € (da 0,59 €), a seguito di un aumento delle nostre previsioni di investimenti e costi di finanziamento netti”. Ma mantengono invariate le “previsioni di EPS per il 2020 e il 2021, dato che non sono state apportate modifiche sostanziali alle nostre ipotesi sugli investimenti in quegli anni”.