Snam – Piano 2020-24: Investimenti 7,4 mld (+1 mld), Cagr Ebitda 3,3%, DPS di 0,25 euro (Cagr 5% fino al 2022), Net Zero Carbon al 2040

Nel piano 2020-2024 la società guidata da Marco Alverà ha previsto investimenti per circa 7,4 miliardi di investimenti, in crescita di circa 1 miliardo rispetto ai 6,5 miliardi del piano 2019-2023.

Di questi, 6,7 miliardi saranno destinati alle infrastrutture energetiche regolate, focalizzati su sostituzioni in ottica hydrogen ready, digitalizzazione, decarbonizzazione e Sardegna.

Il 50% degli investimenti previsti a piano è dedicato all’infrastruttura “hydrogen ready
(sostituzioni e sviluppo degli asset con standard “hydrogen ready”).

Gran parte degli investimenti a piano è finalizzata alla decarbonizzazione per raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica al 2040 e cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica. Circa il 40% di questi impieghi è allineato ai criteri della tassonomia europea, in via di finalizzazione.

Il piano prevede circa 500 milioni di investimenti in digitalizzazione – dal controllo delle attività da remoto all’adozione di IoT, cloud ed edge computing – per consentire a Snam di diventare la società di trasporto gas più tecnologicamente avanzata al mondo e garantire sempre maggiore sicurezza e sostenibilità delle attività operative.

Snam ha inoltre quasi raddoppiato a 720 milioni gli investimenti per i business della transizione energetica, con un contributo all’Ebitda annuo di 150 milioni al 2024.

In particolare, la società ha stimato 220 milioni in infrastrutture di biometano (Snam4Environment) per raggiungere una capacità installata di almeno 64 MW (+22 MW su piano precedente); 200 milioni nell’efficienza energetica (Snam4Efficiency) per consolidare la posizione di player nazionale; 150 milioni nell’idrogeno per l’avvio di progetti di conversione di tratte ferroviarie e l’installazione di fuel cells sulla rete Snam; 150 milioni nella mobilità (Snam4Mobility) per accrescere l’infrastruttura di distribuzione con focus LNG, e avviare i primi distributori a idrogeno.

Gli investimenti previsti consentiranno a Snam di ottenere una crescita sostenibile dei principali indicatori economico-finanziari. In particolare, è previsto un incremento medio annuo (con base 2019):

  • dell’Ebitda del 3,3%;
  • dell’utile netto del 2,5%;
  • dell’utile netto per azione del 3,2%;
  • del dividendo per azione (DPS) del 5% fino al 2022, con ulteriore 2,5% di crescita minima nel 2023-2024.

Snam prevede che nel 2021 possa essere distribuito un dividendo a valere sull’esercizio 2020 di 0,2495 euro/azione, di cui il 40% a titolo di acconto con pagamento a gennaio 2021 e il restante 60% a saldo con pagamento a giugno (da sottoporre all’Assemblea degli Azionisti che approverà il bilancio di esercizio 2020).

Il valore degli asset regolati (RAB) crescerà di oltre il 2,5% medio annuo nel periodo 2020-2024. Le necessità di sostituzione della rete implicano una crescita almeno in linea con questo trend tra il 2024 e il 2040.

In arco di piano Snam prevede di mantenere un rapporto debito/RAB incluse consociate inferiore al 60%. Inoltre, ha l’ambizione di accrescere il peso della finanza sostenibile dall’attuale 40% a oltre il 60% del funding disponibile, grazie all’emissione di nuovi sustainable bond e di ESG-labelled Commercial Paper.

Per il 2021 la società stima:

  • guidance sull’utile netto in crescita del 3% circa rispetto alla guidance 2020;
  • livello di indebitamento a fine anno pari a circa 13,5 miliardi, tenuto conto degli investimenti previsti nell’anno di 1,4 miliardi;
  • RAB in crescita a 21 miliardi.

Sul fronte della sostenibilità, Snam si impegna a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5° C previsto dall’Accordo di Parigi.

La società innalza al 50% al 2030 (su base 2018) il target di riduzione delle emissioni di
CO₂ equivalente “Scope 1” e “Scope 2” (dirette e indirette energetiche), rispetto al precedente obiettivo di -40% su base 2016.

Snam ha anche avviato nuovi progetti con partecipate e fornitori per abbattere le emissioni indirette “Scope 3” (emissioni al di fuori del diretto controllo dell’azienda, per Snam riconducibili principalmente a fornitori e partecipate).

Grazie alle attività nella transizione energetica (biometano, efficienza energetica, mobilità sostenibile a CNG e LNG) Snam contribuirà alla riduzione generale delle emissioni per il sistema: nel 2024 l’azienda permetterà di evitare emissioni per oltre 600.000 tonnellate di CO₂ equivalente.

Snam ha elaborato e pubblicato una “scorecard” su 13 aree ESG con 22 obiettivi per fornire agli stakeholder una visione olistica dell’impegno e della crescente sensibilità in ambito ambientale, sociale e di governance consentendo loro di monitorarne i risultati.

La società è inoltre intenzionata a riflettere in statuto il proprio corporate purpose (“Energia per ispirare il mondo”), orientato alla creazione di valore nel lungo termine per gli azionisti tenendo conto degli interessi degli stakeholder rilevanti, anche al fine di istituzionalizzare l’impegno della società nel favorire e promuovere il processo di transizione energetica.