Oggi 26 novembre termina l’offerta (a 5,47 euro per azione) in opzione azioni di Cattolica oggetto di recesso, corrispondenti all’11,64% del capitale.
Nei giorni scorsi sono circolati rumor secondo cui Generali potrebbe incrementare la propria quota nel capitale della compagnia veronese, attualmente pari al 24,5% dopo la recente sottoscrizione dell’aumento di capitale riservato da 300 milioni, sottoscrivendo una parte delle suddette azioni (in base agli accordi potrebbe rilevarne pro-quota).
Inoltre, in linea teorica Generali potrebbe arrotondare la partecipazione anche sottoscrivendo (pro-quota) parte dell’aumento di capitale da 200 milioni (riservato a tutiti gli azionisti) che Cattolica dovrebbe lanciare a breve, rientrante nell’ambito del rafforzamento patrimoniale da 500 milioni richiesto dall’IVASS. “Non abbiamo obblighi, ma solo opzioni e prenderemo le decisioni appropriate quanto ce ne sarà bisogno”, ha spiegato il Group Ceo Philippe Donnet nei giorni scorsi.
Tuttavia, secondo quanto riporta la stampa, Generali salirebbe oltre il 25% solo se non fosse tenuta a promuovere un’Opa obbligatoria.
A questo proposito, secondo quanti si apprende da La Repubblica, Generali avrebbe sottoposto alla Consob alcuni quesiti tecnici legati all’eventuale salita nel capitale di Cattolica.
Il giornale aggiunge che l’authority sarebbe propensa a non concedere nessun via libera preventivo per esentare Generali da promuovere un’Opa nel caso decidesse di aumentare la propria quota oltre il 25% del capitale di Cattolica.
Nel caso in cui Generali dovesse optare per questa decisione, riporta il quotidiano, dovrebbe sottoporre alla Consob un quesito ben definito e solo così potrebbe ricevere indicazioni cogenti.
Intorno alle 11:20 a Piazza Affari il titolo Cattolica lascia sul terreno lo 0,5% a 5,14 euro, mentre le azioni Generali cedono lo 0,1% a 14,49 euro. L’indice di settore arretra dello 0,2 per cento.