Cdp potrebbe valutare di salire dal 17% al 20% delle combined entity che nascerà una volta perfezionate la fusione tra Nexi, Sia e Nets.
Lo riporta La Repubblica, aggiungendo che il cda di Nexi andrà in scadenza nella primavera 2022, quando le tre società saranno racchiuse in un’unica entità.
Al closing dell’operazione, gli altri azionisti rilevanti saranno Hellman & Friedman con il 16% del capitale, Advent International & Bain Capital con il 10%, Mercury UK con il 10%, Intesa Sanpaolo con il 5% e GIC con il 3%, mentre il flottante sarà pari a circa il 38 per cento.
Secondo quanto riporta il giornale, Cdp con il 17% del capitale ha diritto a nominare 5 (su 11) consiglieri, mentre se salisse al 20% del capitale, avrebbe diritto a sceglierne 6, incluso il presidente.
Il quotidiano aggiunge che Cdp avrebbe a disposizione tre possibilità per avere la maggioranza dei rappresentanti quando ci sarà il rinnovo del cda: avere la precedenza su una potenziale vendita di azioni da parte di Advent e Bain (tramite Mercury), sottoscrivere un aumento di capitale di Sia fino a 500 milioni (deciso prima dell’annuncio della fusione con Nexi e che potrebbe effettuato prima del closing per l’estate 2021 in base a condizioni favorevoli) o trovare un nuovo azionista interessato ad entrare nella partita.