Mercati Asiatici – Seduta ben intonata per le principali piazze, bene Shanghai (+1,9%) dopo i dati macro

Seduta positiva per le principali piazze asiatiche sostenuti dalle speranze di un vaccino e da dalle indicazioni positive arrivate dall’attività manifatturiera cinese. Il tutto nonostante la giornata sottotono di Wall Street, reduce però da un ottimo mese di novembre con il Dow Jones che ha messo a segno la miglior performance mensile dal 1987 (+11,8%).

Gli investitori sono divisi da un lato dall’ottimismo sul vaccino, con la casa farmaceutica Moderna che ha chiesto il via libera d’emergenza alla commercializzazione negli Stati Uniti e in Europa, e dall’altro dalle preoccupazioni per la crescita dei contagi da Covid-19 negli Usa.

La Fed ha prorogato al prossimo marzo quattro programmi di prestito di sostegno che hanno aiutato nella stabilizzazione dei mercati dei finanziamenti a breve termine dopo la prima ondata da Covid-19 della scorsa primavera.

Nel frattempo, la Cina ha rivolto accuse ai funzionari americani di prendere di mira le compagnie aeree del Paese Asiatico e gli equipaggi che arrivano negli Stati Uniti allo scopo di identificare membri del partito comunista, considerando il tutto un tentativo di provocazione a cui potrebbero seguire delle ritorsioni.

La stampa riporta che la crescita dei prezzi delle nuove case cinesi è leggermente diminuita a novembre, a causa della frenata del mercato nelle città più grandi e dalla minore domanda in quelle più piccole.

Il governo giapponese ha promesso di lavorare un pacchetto di stimoli per aiutare l’economia a mitigare gli impatti economici a breve termine dovuti al recente aumento delle infezioni da coronavirus.

Il Giappone ha ripristinato i viaggi d’affari con la Cina, permettendo a chi si reca nel Paese di evitare la quarantena di 14 giorni all’arrivo, subordinatamente al fatto che soddisfi determinate condizioni, inclusa la negatività al test per il Covid-19.

Intanto i dati macro continuano a mostrare la solidità della ripresa cinese post-Covid sostenendo i mercati, con l’indice Pmi Caixin manifatturiero nel mese di novembre attestatosi a 54,9 punti (53,5 punti le attese e 53,5 punti a ottobre), salendo al ritmo più veloce in 10 anni.

In Giappone, la lettura di novembre da parte della Jibun Bank ha messo in luce un indice Pmi manifatturiero fissatosi a 49 punti (48,3 punti le stime e la rilevazione precedente). Il tasso di disoccupazione a ottobre si è fissato al 3,1% (3,1% le attese e 3% a settembre).

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1968 mentre il dollaro/yen si muove in area 104,31 . Tra le materie prime, il Brent scende a 47,52 dollari (-0,8%) e il Wti a 45,01 dollari (-0,7%). Oro in rialzo a 1.791 a dollari l’oncia (+0,6%).

Tornando ai listini asiatici, Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente l’1,9% e l’1,7%. Acquisti su Hong Kong (+1,1%).

In territorio positivo il Nikkei (+1,3%) e il Topix (+0,8%). Le Borse nipponiche si portano in prossimità dei massimi da 29 anni e mezzo.

Il tutto che Wall Street ha visto le seguenti chiusure: S&P 500 -0,5%, Dow Jones -0,9% e Nasdaq -0,1 per cento.