Wall Street chiude in negativo uno dei migliori mesi in assoluto per il mercato americano con lo S&P500 che avanza del 10,8%, oltre il 10,2% del novembre 1980.
Anche il Dow Jones (-0,9%) termina in calo, ma mette a segno la miglior performance mensile dal 1987 avanzando del 11,8%. Stesso tema anche per il Nasdaq (-0,1%) che balza del 14,2% nello scorso mese.
Più marcato, invece, il calo del Russel il quale nella giornata di ieri cede il due per cento. VIX in calo di un punto percentuale a quota 20,55 punti dopo un massimo iniziale oltre i 22 punti (+6%).
L’energia è stato di gran lunga il settore meglio performante a novembre con una crescita di oltre il trenta per cento, seguito dai finanziari e dagli industriali, tre comparti che congiuntamente hanno guidato la rotazione settoriale e portato il Dow Jones sopra i trentamila punti.
Tra i principali titoli, Tesla ha guadagnato il 38% nel mese, grazie anche all’entrata nell’indice principale, mentre Amazon ha ceduto il tre per cento.
Petrolio in calo ieri di un punto percentuale, ma resiste al di sopra dei 45 dollari al barile, malgrado le tensioni tra i Paesi produttori sul prolungamento dei tagli nella riunione Opec a Vienna.
Metalli preziosi in recupero con chiusura in parità in seguito ad un’altra apertura fortemente negativa con oro ed argento in calo rispettivamente di uno e tre punti percentuali. Entrambi i metalli rimbalzano sulla media mobile a 200 giorni dopo averla perforata in mattinata.
Vola, invece, Bitcoin al nuovo record oltre i 19,500 dollari con un balzo intraday di dieci punti percentuali.
Infine il dollaro continua a scivolare e si avvicina pericolosamente al supporto psicologico a quota 1,20 per chiudere in lieve calo a 1,195.