A una settimana dalla presentazione del piano strategico 2021-2023 e della vision al 2030, UBS ha alzato il target price sul titolo Enel a 9,85 euro (da 9,0 euro), valore che incorpora un upside potenziale del 17,3% rispetto alla quotazione attuale. Confermato il rating “Buy”.
L’operatore energetico italiano “è già leader nella transizione energetica (il più grande sviluppatore di rinnovabili quotato al mondo)” affermano gli analisti, che ricordano come l’azienda sostenga questa posizione con un piano triennale che include una crescita dell’EPS a breve termine dell’8-10% e un dividendo garantito al 4-5% di rendimento. Inoltre, la ‘vision 2030’ promette un CAGR EPS del 6-7% fino al 2030.
Quindi, “il punto di partenza è un rendimento totale a due cifre sostenuto per un decennio, con un potenziale di rivalutazione del 15-20% in più”.
Gli esperti vedono alta qualità e rischi limitati. Ritengono Enel “sulla buona strada per essere una supermajor dell’energia pulita del futuro”. Fissano pertanto un nuovo prezzo obiettivo a 9,85 euro (+0,85 euro vs precedente), che implica una “capitalizzazione di mercato di 100 miliardi”.
Il nuovo outlook di Enel implica una crescita dell’EBITDA del 50% da qui al 2030, trainata da 160 miliardi di euro di investimenti principalmente nelle reti e nelle energie rinnovabili.
Secondo le stime di UBS, “il rendimento operativo dell’FCF 2021-30E è sicuramente superiore al 10%, più della copertura degli investimenti e dei dividendi di crescita pianificati”.
Inoltre, a supporto di tali numeri, gli analisti sottolineano l’assenza di concorrenza nelle attività di rete regolamentate e il fatto che Enel non sia presente nell’eolico offshore “può proteggerla dall’arrivo delle major petrolifere”.
Nel complesso, “Enel ha la più grande pipeline e la più grande crescita del tasso di esercizio che abbiamo mai visto e prevediamo che circa l’80% della futura crescita onshore / solare verrà fuori dal canale delle aste. Il management prevede che i rendimenti rimarranno a 150-200 bps al di sopra del WACC e il ROCE di gruppo rimarrà intorno al 9,5-10%. Quindi questa è una crescita redditizia”.
Da segnalare che nella attuale valutazione UBS non prende “ancora in considerazione una cessione di Open Fiber, sebbene sia sul tavolo un’offerta per 2,65 miliardi di euro (del valore di 0,25 c € per azione Enel)”, che gli analisti ritengono “non sarebbe diluente per gli utili se il management accettasse”.