Mps – Esercizio opzione asimmetrica dopo scissione in favore di AMCO, il MEF scende al 64,2%

Mps, con riferimento all’operazione di scissione parziale non proporzionale in favore di AMCO divenuta efficace ieri 1° dicembre, rende noto che in data 30 novembre è scaduto il termine per l’esercizio dell’opzione asimmetrica.

L’opzione asimmetrica è stata esercitata dagli aventi diritto per complessive 268.935.519
azioni Mps, pari a circa il 23,58% del capitale ante Scissione e circa il 74,28% delle azioni detenute dai soci di minoranza Mps (quindi escluso il MEF), comprese le azioni proprie.

Suddetta opzioneattribuiva ai titolari di azioni Mps (inclusi gli acquirenti delle azioni oggetto di recesso o vendita nell’ambio della scissione) la facoltà, da un lato, di richiedere di non essere assegnatari di azioni B di AMCO e, dall’altro, di non vedersi annullate le proprie azioni di Mps e mantenerle invece in portafoglio.

La acissione determina in capo al MEF l’annullamento di complessive 134.344.895 azioni
di Mps (di cui 10.219.550 azioni per effetto dell’opzione asimmetrica) e l’assegnazione
di 53.737.958 azioni B di AMCO (di cui 4.087.820 azioni per effetto dell’opzione asimmetrica).

Al termine delle operazioni di concambio, il MEF risulterà titolare di una partecipazione
complessiva pari a circa il 64,23% del capitale di MPS (a fronte di una partecipazione
detenuta prima della scissione pari al 68,247%), la banca deterrà azioni proprie per circa il
3,62% e gli altri azionisti deterranno complessivamente circa il 32,15% del capitale.