Il cda di Casta Diva Group ha approvato il nuovo piano industriale 2021-2023 ed il last estimate 2020.
Il piano 2021-2023 prevede un target di 49,8 milioni per il valore della produzione e di
4,7 milioni per l’Ebitda a regime.
La società premette che l’emergenza Covid-19 è stata affrontata coordinando gli sforzi
in due direzioni.
Da un lato la società ha affrontato la crisi in maniera “difensiva”, e cioè sfruttando in modo estremamente efficace e veloce i ristori proposti via via dai DPCM che si sono susseguiti, come l’utilizzo del Fondo Integrazione Salariale e/o della Cassa Integrazione in Deroga, la sospensione del versamento di alcuni tributi, l’ottenimento di erogazioni a fondo perduto o di finanziamenti agevolati, ecc. e
Dall’altra lato, la società sta affrontando la crisi in maniera più “aggressiva” per sfruttare le opportunità che ogni crisi può presentare a chi le sappia cogliere, e, in particolare, il processo già in corso di consolidamento del settore della comunicazione in generale e della Live Com in particolare.
In questo ambito, ad esempio, si colloca l’affitto del ramo d’azienda di Over Seas, divenuto
efficace il 13 ottobre scorso, così come altre potenziali operazioni di M&A che il cda sta valutando e che hanno l’obiettivo di conquistare la leadership del mercato nel proprio ambito di competenza.
Venendo al piano vero e proprio, esso è stato come sempre costruito partendo dal suo
primo anno, in questo caso il 2021, la cui potenzialità è stata accuratamente sviluppata
sulla base delle indicazioni di ciascun capo azienda e tenendo conto delle commesse
e degli accordi quadro già in essere con clienti multinazionali, grandi società e clienti
istituzionali per un totale di contratti già assegnati, che ammontano a circa il 60% del
totale previsto.
Pur nell’ambito dell’attuale situazione d’incertezza del mercato, è stato previsto che le restrizioni dovute all’opera di contenimento del Covid-19 siano progressivamente allentate e si possa giungere a una situazione di adattamento, che la società definisce di “new normal”, intorno al terzo trimestre 2021.
La rimodulazione temporale di alcuni lavori ed eventi, che erano già stati confermati nei
primi mesi dell’anno 2020, consentirà poi, seppur con gradualità, di ritornare probabilmente a pieno regime nella seconda parte dell’anno 2021.
Va detto infine che nell’anno 2020 si è lavorato a pieno regime solo nei primi due mesi, e poi, in misura ridotta nel mese di settembre e per metà di quello di ottobre, e nonostante questo si prevede di raggiungere un valore della produzione di quasi 14 milioni.
L’anno 2021, secondo le previsioni, dovrebbe invece godere di almeno sei mesi di attività piena e/o perlomeno ibrida.
Il piano prevede che il gruppo si muova da un lato consolidando il proprio business e, dall’altro, ampliando le proprie attività in segmenti del mercato della comunicazione che
siano complementari agli attuali e con esso sinergici per poter proporre ai clienti soluzioni
più ad ampio spettro.
Le previsioni, tuttavia, non recepiscono l’effetto di alcuna operazione di M&A, non solo possibili ma anche altamente probabili eppure allo stato attuale non qualificabili con requisiti di sufficiente certezza e definizione.
Si riportano di seguito i principali dati previsionali relativi al piano industriale 2021-2023:
I punti salienti del piano industriale 2021-2023 sono i seguenti: si prevede un valore della
produzione che nel 2021 raggiunga un valore di 30,7 milioni, riportandosi in assetto rispetto agli esercizi precedenti pre-Covid, per poi crescere progressivamente fino a 49,8 milioni nel 2023, mentre l’Ebitda Adjusted è atteso salire da 1,4 milioni a 4,7 milioni e, in
percentuale sui ricavi, da 7% nell’esercizio 2021 a 9,5% nell’esercizio 2023.
La posizione finanziaria netta, pari nel 2020 a 1,5 milioni, diventa positiva per 0,5 milioni nel 2023.
L’emergenza Covid ha ovviamente impattato sui risultati previsti nel 2020 e il piano dà
conto delle differenze rispetto al piano precedentemente approvato, che si attestava
su un valore della produzione 2020 di 35,6 milioni (vs gli attuali 13,8 milioni) e di un
Ebitda adjusted 2020 di 2,5 milioni (vs gli attuali -2,9 milioni).
In relazione poi al confronto fra i dati previsionali 2020 e il dato actual del 2019, si
evidenzia un decremento del valore della produzione, passando da 35,1 milioni a
13,8 milioni con una conseguente diminuzione dell’Ebitda adjusted, che passa da 0,8 milioni del 2019 a -2,9 milioni del dato previsionale 2020.
Nell’ottica di sviluppare il network internazionale in un’area in cui il gruppo è già presente
ma in un segmento di mercato complementare a quello tradizionale, il cda ha deliberato la costituzione della società turca denominata “CDPT Produksyon Anonim Sirketi”, dando mandato ai procuratori in loco per procedere con le formalità legali.
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