Le borse europee si mantengono poco distanti dalla parità, così come Dow Jones (+0,2%), S&P500 (flat) e Nasdaq (+0,3%) in avvio a Wall Street.
A Milano il Ftse Mib flette dello 0,1% in area 21.950 punti, debole insieme al Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%).
Dopo il rally delle ultime settimane, i mercati restano in attesa di nuovi catalyst per riprendere la corsa momentaneamente interrotta. Il sentiment resta diviso tra i timori per la continua diffusione della pandemia e l’ottimismo che scaturisce dall’imminente arrivo dei vaccini e dalla prospettiva di nuovi aiuti economici.
Negli Usa, la speaker alla Camera Nancy Pelosi e il leader democratico al Senato, Chuck Schumer, hanno invocato una ripresa immediata delle trattative per mettere a punto un nuovo pacchetto di stimoli, aggiungendo che la proposta bipartisan da 908 miliardi di dollari dovrebbe rappresentare la base dei negoziati.
Intanto la Gran Bretagna è diventata il primo Paese occidentale ad approvare un vaccino Covid-19, con 800mila dosi del farmaco di Pfizer e BioNTech disponibili per le persone ad alto rischio a partire dalla prossima settimana.
Oltre alla pandemia, preoccupano anche le tensioni tra Washington e Pechino, dopo che la Camera statunitense ha approvato un disegno di legge per imporre restrizioni alle società cinesi quotate negli Usa e Joe Biden ha dichiarato che le tariffe imposte dall’amministrazione Trump non saranno rimosse immediatamente.
Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati di novembre sugli indici Pmi servizi e composito dell’eurozona, che hanno confermato una contrazione del terziario seppur inferiore alla stima preliminare, oltre alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa, pari a 712 mila unità rispetto a 775 mila previste dal consensus.
A breve uscirà l’indice Ism non manifatturiero di novembre, aspettando il Job Report ufficiale di novembre in calendario domani.
Sul Forex l’euro/dollaro sale ancora a 1,216 mentre il cambio tra biglietto verde e yen scivola a 103,9. In rialzo la sterlina a 1,347 dollari e a 0,903 nei confronti della moneta unica, dopo che la Francia ha avvertito che potrebbe porre il veto su un eventuale accordo non soddisfacente tra UK e UE.
Tra le materie prime scambiano poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 48,2 dollari e il Wti (-0,3%) a 45,1 dollari, in attesa della decisione Opec+ sull’eventuale estensione degli attuali tagli alla produzione.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 116 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,61%.
Tornando a Piazza Affari, fra le blue chip si mettono in evidenza Moncler (+1,8%) e Banco Bpm (+1,7%) mentre arretrano Terna (-1,8%), Saipem (-1,8%) e Amplifon (-1,5%).