Le quotazioni del greggio viaggiano in rialzo dopo che l’Opec+ ha raggiunto un compromesso per ridurre gradualmente i tagli alla produzione, mettendo fine a giorni di incertezza dopo i disaccordi emersi negli scorsi giorni tra i membri dell’organizzazione.
Il future sul Brent avanza del +2,1% sfiorando quota 50 dollari al barile, mentre quello sul Wti guadagna il 2% a 46,53 dollari al barile.
L’Opec+, dopo una settimana di tensioni per la conclusione dei negoziati, ha stabilito che a partire dal gennaio 2021 verranno aggiunti alla produzione 500.000 barili al giorno, portando dunque i tagli complessivi dagli attuali 7,7 milioni a 7,2 milioni.
I membri dell’Organizzazione hanno poi deciso di riunirsi mensilmente per valutare se il mercato sia in grado di assorbire l’incremento dell’output, rivedendo di volta in volta i successivi step da attuare.
Il mercato si aspettava che i tagli alla produzione di 7,7 milioni di barili al giorno sarebbero stati estesi fino a marzo del prossimo anno ma, sostenuti dalle speranze di una rapida approvazione dei vaccini anti-coronavirus, alcuni membri dell’OPEC+ quali l’Arabia Saudita, Russia, Iraq ed Emirati Arabi Uniti hanno manifestato il loro interesse ad aumentare la produzione dal 2021.
A beneficiare della notizia e del conseguente rialzo del greggio sono le società petrolifere, che a Piazza Affari vedono Saipem guadagnare il 4,1%, Saras il 2,6% ed Eni il 2,3%.