Nel suo nuovo report di aggiornamento, Bernstein ha alzato il target price del titolo dell’operatore elettrico a 10,0 euro per azione (da 9,30 euro), con un upside potenziale del 22,9% rispetto alle quotazioni attuali. Confermato il giudizio Outperform.
Gli analisti definiscono Enel “una major dell’energia pulita nel secolo verde”, anche alla luce della recente presentazione del piano strategico 2021-2023 e della vision al 2030.
“La transizione energetica continuerà ad essere la tendenza che definisce il settore delle utility nel 2021” commenta la banca di affarim, aggiungendo che Enel “è molto ben posizionata per trarre vantaggio come una delle principali aziende leader nel settore dell’energia pulita con 12 miliardi di euro di CAPEX p.a. in segmenti allineati alla transizione energetica”.
La società guidata da Francesco Starace “è uno dei principali sviluppatori in un mercato delle energie rinnovabili che ha bisogno di aumentare il CAPEX 2-5 volte con una pipeline di grandi dimensioni e prevede di aumentare la capacità a circa 145 GW entro il 2030E raggiungendo margini interessanti”. In aggiunta, continuano gli esperti, “le reti elettriche necessitano di investimenti e le reti RAB di Enel potrebbero aumentare di circa 70% a 70 miliardi di euro nel periodo 2020-2030”.
Secondo Bernstein diversi sono i percorsi per Enel per raggiungere il prezzo obiettivo. Tra questi sicuramente il tema rinnovabili. “Attualmente valutiamo il business delle energie rinnovabili di Enel a circa 62 miliardi di euro, includendo una crescita di base fino al 2050E e un credito parziale per l’accelerazione degli investimenti per raggiungere un percorso di 1,8 gradi. Il nostro scenario blue-sky arriva a un EV di circa 79 miliardi di euro”.
Inoltre gli analisti stimano “un rialzo dal rerating nelle filiali dell’America Latina come Enel Americas ed Enel Chile che sono rispettivamente in ribasso del -33% e del -27% da inizio anno”.
La banca di affari vede anche i vantaggi di un’accelerazione degli investimenti delle reti e nella generation & supply.
Da ultimi, ma non meno importante, “le revisioni dell’EPS per gli anni ’20, ’21, ’22 e ’23” che “sono migliorate in media dell’11% circa nel corso degli anni”.