L’Antitrust americano e una coalizione di 48 Stati, esclusi Alabama, Georgia, South Carolina e South Dakota, hanno avviato una causa contro Facebook in merito a presunte pratiche anticoncorrenziali, contestando le acquisizioni di Instagram e Whatsapp. Lo riporta Bloomberg.
Nello specifico, Facebook è accusata di fare ricorso a vaste somme di denaro per acquisire compagnie che potrebbero minacciare il proprio dominio tra i social media, come fatto con WhatsApp e Instagram.
Secondo Facebook, le due piattaforme social possono essere definite oggi “una minaccia” solo grazie agli investimenti eseguiti dalla società dopo l’acquisizione, che ne hanno aumentato le performance. Ricordano inoltre che ai tempi la Federal Trade Commission analizzò e approvò le due acquisizioni.
Il General Counsel di Facebook, Jennifer Newstead, ha evidenziato in un comunicato che “le persone e le piccole imprese non decidono di utilizzare i servizi offerti da Facebook in quanto costretti, ma perché la nostra app e i nostri servizi consentono di ottenere il miglior risultato”.
Un’altra accusa che viene mossa contro Facebook, secondo quanto si apprende da Bloomberg, è di contrastare la concorrenza impedendo alle app viste come una possibile minaccia di accedere alla sua piattaforma, e dunque negando l’accesso a dati essenziali per la loro crescita.
La FTC ha comunicato, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, che cercherà di ottenere un’ingiunzione che potrebbe, tra le altre cose, richiedere la cessione di asset, tra cui proprio Instagram e WhatsApp.