Mercati asiatici – Seduta sottotono dopo le vendite a Wall Street

Seduta prevalentemente sottotono per i listini asiatici, ad eccezione dell’azionario cinese che si è mantenuto sopra la parità, dopo le vendite che hanno interessato ieri i giganti della tecnologia statunitense.

Un calo del sentiment riconducibile alle complicazioni riguardanti le prospettive di nuovi stimoli proprio negli Stati Uniti, dove l’accordo tra Democratici e Repubblicani sembra essere ancora in una situazione di stallo.

Spostando il focus sul tema Brexit, ieri i colloqui tra il primo ministro britannico Boris Johnson e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si sono conclusi senza una svolta, rimandando il prosieguo dei colloqui nei prossimi giorni.

L’agenda macro ha visto a novembre l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone restare invariato su base mensile, in linea con le attese degli analisti, dopo il -0,2% di ottobre. Su base annua, l’indice ha messo in evidenza una variazione negativa del 2,2% (consensus -2,2%) dopo il -2,1% di ottobre.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,2094 mentre il dollaro/yen si muove in area 104,50. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent a 48,91 dollari al barile (+0,1%) e il Wti a 45,61 dollari al barile (+0,2%). Oro in lieve aumento a 1.840 dollari l’oncia.

Tornando ai listini asiatici, Shanghai e Shenzhen cedono si muovono rispettivamente sulla parità e in rialzo dello 0,1 per cento.

In Giappone il Nikkei e il Topix cedono lo 0,2 per cento.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha perso l’1,9%. Dow Jones e S&P500 in calo dello 0,3% e dello 0,8%.