Mercati – Negativi in scia a dubbi su Brexit e stimoli Usa, Milano a -1,0%

Chiusura in calo per gli eurolistini e variazioni negative finora a Wall Street, in un clima appesantito soprattutto dallo stallo sulla Brexit e sui nuovi stimoli negli Usa, oltre che dalle preoccupazioni legate al Covid.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in ribasso dell’1,0% a 21.702 punti. In rosso anche l’Ibex 35 di Madrid (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,8%) e il Cac 40 di Parigi (-0,8%).

Oltreoceano, arretrano Dow Jones (-0,4%), S&P500 (-0,7%) e Nasdaq (-0,9%), in attesa di capire se Repubblicani e Democratici riusciranno ad accordarsi sul piano di aiuti entro fine anno.

A frenare l’azionario contribuiscono anche i timori per una Brexit “no deal”, dopo le dichiarazioni del premier britannico Boris Johnson e di Ursula Von der Leyen sulla possibilità concreta di un divorzio senza accordo tra UK e UE.

Intanto continua a destare preoccupazione l’andamento della pandemia, anche se negli Usa si va verso la piena autorizzazione della Fda al vaccino di Pfizer-BionTech, dopo l’inizio delle somministrazioni del farmaco nel Regno Unito questa settimana.

Sul Forex l’euro/dollaro viaggia in lieve calo a 1,211 all’indomani delle delibere della Bce che ha potenziato ed esteso temporalmente il programma di acquisti pandemici. Il cambio tra biglietto verde e yen scivola a 103,9 mentre arretra la sterlina a 1,322 dollari e a 0,916 nei confronti della moneta unica.

Tra le materie prime viaggiano in frazionale ribasso le quotazioni del greggio, dopo aver toccato i massimi da marzo, con il Brent (-0,5%) a 50,0 dollari e il Wti (-0,3%) a 46,6 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si amplia a 119 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,55%. Il tutto dopo che ieri Angela Merkel ha convinto Ungheria e Polonia a togliere il veto sull’approvazione del bilancio europeo 2021-2027, sbloccando di fatto i fondi del Next Generation Ue e del Recovery Fund, che vede l’Italia come primo beneficiario con risorse per 209 miliardi.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap le vendite si concentrano soprattutto su Leonardo (-3,5%) e Telecom Italia (-3,9%) mentre chiudono in controtendenza Moncler (+2,4%), Amplifon (+1,7%) e Atlantia (+1,5%).