A novembre secondo quanto rilevato da Terna, la domanda di elettricità in Italia è stata pari a 25,5 miliardi di kWh, sostanzialmente stabile rispetto a ottobre 2020, nonostante la persistente incertezza dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19.
Il valore, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in flessione dello 0,3% a livello congiunturale rispetto a ottobre 2020.
Nei primi 11 mesi del 2020 la domanda elettrica risulta in flessione rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-5,8%, anche in termini rettificati). Da gennaio a novembre le fonti rinnovabili hanno coperto il 38% della domanda elettrica (37% nel 2019).
In considerazione delle chiusure in atto nel Paese, la flessione della domanda elettrica di novembre è comunque contenuta rispetto a novembre 2019 (-1,5%; destagionalizzato e corretto dagli effetti temperatura -1,7%).
A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre 2020 è risultata negativa al Nord (-2,4%) e al Centro (-0,8%), e sostanzialmente uguale al Sud e Isole (-0,1%).
Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 48,75 €/MWh nel mese in esame, in aumento del 1,2% su base annua e del 11,9% su base mensile.
Nel mese in esame la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’83,6% con produzione nazionale e per la quota restante (16,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,5 miliardi di kWh) è risultata in diminuzione del 6,3% rispetto a novembre del 2019. In crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+37,6%) e termica (+4,2%). In netto calo le fonti di produzione eolica (-51,4%) e idrica (-27%); di minore entità la diminuzione della fonte geotermica (-0,6%). Complessivamente nel mese di novembre le fonti rinnovabili hanno coperto il 30% della domanda elettrica nazionale.
La potenza massima (c.d. punta di potenza) richiesta a ottobre scorso è stata pari a 48.731 MW, registrata martedì 24 novembre tra le ore 17 e le ore 18, inferiore del 4,5% rispetto al valore registrato alla punta dello stesso mese del 2019.
Commento
Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a novembre 2020 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, che hanno risentito della minore produzione eolica (-51,4%) e idrica (-27%), che non sono state compensate dal maggiore output fotovoltaico (+37,6%) e termico (+4,2%).
I dati in esame sono negativi anche per realtà come Erg (esposta anche a idroelettrico e fotovoltaico), Falck Renewables (esposta anche al fotovoltaico) e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica (-51,4%).