Mercati – Piazza Affari tonica (+1,1%) insieme al Vecchio Continente

Avvio di settimana positivo per le borse europee, in linea con i futures di Wall Street, in un clima sostenuto dall’imminente avvio delle vaccinazioni negli Usa e dagli ultimi sviluppi sugli stimoli economici.

A Milano in Ftse Mib avanza dell’1,1% in area 21.950 punti, ben intonato come l’Ibex 35 di Madrid (+1,8%), il Cac 40 di Parigi (+1,1%) e il Dax di Francoforte (+1,1%), mentre il Ftse 100 di Londra (+0,4%) è frenato dall’apprezzamento della sterlina.

Variazioni in rialzo fra lo 0,4% e lo 0,7% per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, con i riflettori puntati sulla distribuzione delle prime dosi del vaccino di Pfizer/BioNtech dopo il via libera dalla Fda.

Sempre nella giornata odierna un gruppo bipartisan di parlamentari Usa dovrebbe presentare un pacchetto di aiuti da 908 miliardi di dollari, anche se non ci sono garanzie che venga poi approvato dal Congresso. Nei prossimi due giorni l’attenzione si sposterà poi sulla riunione della Fed, da cui si attendono aggiornamenti sugli acquisti di titoli.

Dall’agenda macro sono giunti i dati sulla produzione industriale dell’eurozona, in progresso del 2,1% mensile ad ottobre (-3,8% a/a).

Sul Forex, l’euro/dollaro avanza a 1,216, mentre il cambio tra biglietto verde e yen scivola a 103,7. In rialzo anche la sterlina a 1,342 sul dollaro e a 0,906 nei confronti della moneta unica, dopo l’estensione delle trattative per la Brexit e in attesa della riunione della Bank of England di giovedì.

Tra le materie prime ancora in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,9%) a 50,4 dollari al barile e il Wti (+0,9%) a 47,0 dollari, complice l’esplosione di una petroliera nel Medioriente che ha riacceso le tensioni nella regione.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 116 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,54%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende a maggior capitalizzazione gli acquisti premiano in particolare Fca (+3,3%), Azimut (+2,5%) e Fineco (+2,5%) mentre arretra Stm (-1,3%) che stacca la cedola trimestrale e Atlantia (-3%) in scia alle indiscrezioni secondo cui l’offerta di Cdp valuterebbe Aspi solo 7,5 miliardi.