Il Ministero dello Sviluppo Economico, in una lettera inviata alla Commissione UE, ha spiegato che il provvedimento attraverso cui viene attribuito all’AGCOM il potere di avviare un’istruttoria di sei mesi su operazioni straordinarie che coinvolgono operatori attivi nei settori media e tlc per verificarne la conformità alle norme che tutelano il pluralismo dei media non rientra nell’ambito della direttiva sulla trasparenza del mercato unico e quindi non richiede l’obbligo di notifica.
Lo si apprende da Il Sole 24 Ore. In una missiva lo scorso venerdì all’Italia la Commissione UE, pur specificando che “la protezione del pluralismo dei media” è da considerare della “massima importanza”, ha spiegato che “le misure nazionali devono essere proporzionate a tale obiettivo e non andare oltre ciò che è necessario per raggiungerlo anche tenendo conto della libertà di condurre un business nel mercato interno”.
Secondo l’UE, il provvedimento sembrerebbe rientrare nell’ambito della “Direttiva Trasparenza del mercato Unico”, in quanto si tratta di “regole tecniche”. Quindi il tutto “avrebbe dovuto essere notificato in anticipo alla Commissione”.
Intanto, secondo quanto riporta Reuters, è stata rinviata ad oggi la riunione del consiglio Agcom che esaminerà l’avvio della nuova istruttoria sulle partecipazioni incrociate di Vivendi in Telecom Italia e Mediaset.