Mercati – Previsto avvio debole

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta sotto la parità, con l’ottimismo per l’inizio delle vaccinazioni controbilanciato dai timori di nuovi lockdown e in attesa di novità sulle trattative per le Brexit e per il nuovo pacchetto di stimoli fiscali Usa.

Chiusura contrastata ieri a Wall Street, al termine di una sessione volatile in cui i principali indici americani hanno rallentato nel finale terminando in prossimità dei minimi intraday. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,5%, mentre il Dow Jones ha ceduto lo 0,6% e lo S&P 500 lo 0,4%.

Deboli stamane i mercati asiatici, con Tokyo che ha chiuso in ribasso dello 0,2% dopo che il premier giapponese Yoshihide Suga ha sospeso il programma di sussidi di viaggio definito “Go To Travel” a causa del forte incremento dei contagi nel paese.

Hong Kong cede lo 0,6%, mentre Shanghai resiste al -0,1% anche grazie alla notizia secondo cui il governo cinese potrebbe apportare aggiustamenti mirati alle politiche di sostegno all’economia.

L’ottimismo degli investitori per l’inizio della compagna di vaccinazione ha lasciato spazio alle preoccupazioni per l’incertezza legata al nuovo piano di aiuti all’economia Usa, mentre il continuo diffondersi del virus minaccia l’imposizione di nuovi lockdown.

La città di New York ha avvisato la popolazione di prepararsi a una possibile chiusura totale entro un mese, mentre anche in Europa diversi paesi hanno introdotto misure più restrittive.

Sul fronte macro, i dati cinesi hanno evidenziato un ulteriore recupero a novembre, mettendo il gigante asiatico sulla strada per essere l’unica tra le principali economie mondiali a registrare un’espansione quest’anno.

La produzione industriale cinese è aumentata del 7% su base annua a novembre, segnando il massimo da marzo dello scorso anno, dal +6,9% del mese precedente e in linea con le attese degli analisti.

Sempre in Cina, le vendite al dettaglio sono salite del 5,0% su base annua a novembre, dopo un aumento del 4,3% a ottobre e leggermente al di sotto del +5,2% stimato dal consensus, registrando comunque la crescita più rapida dal dicembre dello scorso anno.

L’agenda di oggi prevede inoltre la lettura finale di novembre dell’inflazione in Italia e Francia, mentre nel pomeriggio in Usa usciranno i dati sulla produzione industriale dello scorso mese.