Mercati – Incerti prima della Fed con focus su dati macro e stimoli, Milano termina a +0,2%

Chiusura contrastata per le borse europee mentre a Wall Street viaggiano poco mossi Dow Jones (-0,1%), S&P500 (+0,2%) e Nasdaq (+0,3%), in attesa che si concluda il meeting della Fed.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in frazionale rialzo (+0,2%) a 21.986 punti. Poco mossi anche il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) mentre avanzano il Dax di Francoforte (+1,5%) e il Ftse 100 di Londra (+0,9%).

I riflettori sono puntati sulla banca centrale americana, che stasera potrebbe annunciare una revisione della guidance o un potenziamento del programma di acquisto di titoli, seguendo l’esempio della Bce.

Gli operatori guardano anche ai progressi nelle trattative fra Democratici e Repubblicani per approvare entro fine anno un pacchetto di stimoli all’economia da circa 750 miliardi di dollari.

Intanto però hanno deluso i dati sulle vendite al dettaglio statunitensi, in calo dell’1,1% mensile a novembre, rispetto al -0,3% previsto dagli analisti. I Pmi preliminari di dicembre mostrano invece un’espansione sia per la manifattura sia per i servizi.

In mattinata sono stati diffusi anche gli analoghi indicatori della zona euro che mostrano un’economia prossima alla stabilizzazione, sostenuta da una crescita più forte della produzione manifatturiera (grazie soprattutto alla Germania) che sta compensando il calo ulteriore dell’attività terziaria.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni legate alla pandemia. Con riferimento ai vaccini, quello di Pfizer dovrebbe riceve il 23 dicembre dall’Ema l’approvazione per la distribuzione in Europa, mentre negli Stati Uniti è atteso a giorni il via libera al farmaco di Moderna da parte della Fda.

A frenare i listini ha contribuito anche la debolezza delle banche dopo la raccomandazione della Bce di limitare i dividendi fino a settembre 2021.

Sul Forex l’euro/dollaro si attesta a 1,217 mentre il cambio tra biglietto verde e yen torna in area 103,6 prima della Fed.

Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 50,7 dollari e il Wti (-0,4%) a 47,4 dollari, nonostante il calo delle scorte americane emerso dai dati settimanali dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 110 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,54%.

Tornando a Piazza Affari, infine, tra le società a maggior capitalizzazione si mettono in evidenza Nexi (+2,7%) e Amplifon (+2,5%) mentre arretrano Leonardo (-2,2%) e Prysmian (-1,9%).