Mondo TV ha chiuso ogni contenzioso aperto con l’Agenzia delle Entrate. La società ha infatti sottoscritto con l’Agenzia delle Entrate di Roma un accordo-quadro in relazione alla definizione e archiviazione parziale del processo verbale di costatazione redatto in data 23 maggio 2019 nei confronti di Mondo TV in relazione al 2014 e alle eventuali ulteriori annualità dal 2013 al 2019, nonché un atto di conciliazione relativo al procedimento avviato con ricorso della società avverso le contestazioni fiscali per l’anno 2012.
L’accordo raggiunto appare ottimo se si tiene conto del fatto che il suo impatto a livello economico, per effetto del recupero di parte dell’importo sotto forma di maggiori ammortamenti fiscali negli anni successivi, ammonta in base ai primi riscontri a circa 1 milione, a fronte di un rischio di soccombenza di 7,8 milioni per le sole annualità 2012 e
2014 ma con un rischio teorico di ulteriori contestazioni per gli anni successivi per un
importo che si sarebbe potuto attestare a circa 23 milioni.
Come comunicato in data 23 maggio 2019, il processo verbale fu emesso per un importo iniziale, in relazione all’anno 2014, di circa 1,1 milioni oltre sanzioni e interessi, e quindi per un importo totale stimabile in 2,5 milioni.
Inoltre, suddetto verbale conteneva una segnalazione agli uffici e alla società in relazione
all’utilizzo del credito di imposta in altri esercizi che quindi avrebbero potuto essere
oggetto di ulteriori verifiche.
Sulla scorta del suddetto verbale, l’Agenzia delle Entrate aveva quindi inviato alla società anche un avviso di recupero relativamente alla annualità 2012 per un importo pari a 2.328 migliaia di Euro oltre a sanzioni ed interessi, e quindi per un importo totale stimabile in 5,3 milioni verso il quale la società aveva presentato ricorso.
Alla luce dell’importo della contestazione, il ricorso fu strategicamente preceduto da una istanza di autotutela, al fine di mantenere aperto il dialogo con l’Agenzia.
Nel corso del dialogo con l’Agenzia delle Entrate, la società ha potuto far valere le
proprie ragioni che sono state in buona parte accolte dalla medesima agenzia.
In tal modo si è evitata tra l’altro la formalizzazione delle contestazioni per le ulteriori
annualità che avrebbero avuto le stesse motivazioni delle contestazioni mosse per il
2012 e il 2014; tutte le contestazioni, formalizzate e teoriche, si riferivano alle
compensazioni effettuate mediante il credito di imposta generato dalla “conversione”
di imposte differite attive (DTA) in crediti di imposta.
La società ha sempre sostenuto di aver operato correttamente nella fattispecie di cui si tratta, e la medesima Agenzia delle Entrate, riconoscendo la grande complessità sotto il profilo tecnico della fattispecie contestata, ha riconosciuto la buona fede degli amministratori della Mondo TV tanto da cancellare tutte le sanzioni e ha disconosciuto larga parte delle contestazioni avanzate tanto da ridimensionare significativamente la portata delle medesime.
In particolare per l’anno 2012, l’atto conciliativo prevede il pagamento di un importo di
0,5 milioni contro i 5,3 milioni richiesti, mentre l’accordo quadro prevede il pagamento per il solo 2014 di un importo pari a 0,2 milioni contro circa 2,5 milioni (comprensivo di sanzioni ed interessi) contestati.
L’accordo-quadro prevede inoltre per le ulteriori annualità (2013, 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019) il pagamento di una somma complessiva di 2,1 milioni.
Gli importi dovuti in base ai citati accordi per un totale di 2,8 milioni saranno pagati dalla Società in più tranche nei prossimi quattro anni.
Sebbene la Società ritenga ancora che le contestazioni fossero infondate, si è ritenuto
conveniente evitare un lungo e dispendioso contenzioso il cui esito per sua natura
sarebbe rimasto comunque incerto per diversi anni.
L’accordo raggiunto appare ottimo se si tiene conto del fatto che il suo impatto a livello economico, per effetto del recupero di parte dell’importo sotto forma di maggiori ammortamenti fiscali negli anni successivi, ammonta in base ai primi riscontri a circa 1 milione, a fronte di un rischio di soccombenza di 7,8 milioni per le sole annualità 2012 e
2014 ma con un rischio teorico di ulteriori contestazioni per gli anni successivi per un
importo che si sarebbe potuto attestare a circa 23 milioni.
In scia alla notizia, intorno alle 14:30 a Piazza Affari il titolo guadagna il 7,5% a 1,44 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,2 per cento.