Il cda di Mps ha approvato il piano strategico 2021-2025, che sarà trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze che dovrà avviare, in ottemperanza agli impegni assunti, un confronto con DG Comp.
Il piano è stato predisposto avendo presenti, fra l’altro, i Commitment assunti dal Governo italiano alla base del piano di ristrutturazione definito per il periodo 2017-2021 e il conseguente Dpcm del 16 ottobre 2020, nel cui ambito viene segnalato opportuno “avviare un processo di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero nel capitale sociale di Mps, da realizzare con modalità di mercato e anche attraverso operazioni finalizzate al consolidamento del sistema bancario”.
Il piano è stato, quindi, elaborato ipotizzando iniziative strategiche coerenti con un sostanziale mantenimento dell’attuale modello operativo e dell’infrastruttura tecnologica della banca, al fine di non porre vincoli ad ipotesi aggregative.
Dal punto di vista patrimoniale, il piano sottende un rafforzamento tale da consentire alla banca di ripristinare gli indicatori di patrimonio regolamentare, con indicatore di CET1 phased-in costantemente superiore al 12% e di affrontare oneri di ristrutturazione legati alla riduzione sostenibile della base costi.
Gli impatti della nuova regolamentazione MREL sono pienamente incorporati nel piano.
Mps è impegnata a predisporre un nuovo capital plan da sottoporre alla Banca Centrale Europea entro il 31 gennaio 2021. Il capital plan conterrà un’indicazione dei fabbisogni di capitale (di medio termine e non limitati al CET1), quantificati in una misura tra 2 miliardi e 2,5 miliardi, e un’indicazione circa le modalità per soddisfare suddetti fabbisogni.
Il rafforzamento patrimoniale ipotizzato è idoneo a risolvere lo scenario di shortfall di patrimonio regolamentare che al 31 marzo 2021 è quantificato in oltre 0,3 miliardi e, al 1° gennaio 2022, in circa 1,5 miliardi.
Quanto alle scelte fondamentali operate dal piano, che potrebbero essere soggette a cambiamenti a seguito delle interlocuzioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze con DG Comp, si segnalano di seguito i principali caratteri.
Il piano dà priorità ad iniziative industriali che, tramite l’avvio di cantieri implementativi già identificati, saranno in grado di creare rapidamente valore, con contenuti rischi di realizzazione e compatibilmente con le caratteristiche dell’attuale modello operativo.
Il piano è stato sviluppato sulla base di assunzioni ritenute prudenziali dello scenario
macroeconomico, ipotizzando in particolare il permanere degli attuali livelli dei tassi di interesse e un Pil nazionale al di sotto del livello precedente all’attuale crisi pandemica per almeno il prossimo triennio.
In particolare, gli indirizzi strategici delineati dal piano si articolano su tre pilastri:
- la focalizzazione del modello di business sulla clientela chiave, in linea con le quote di
mercato storiche e la graduale uscita da segmenti ad elevato assorbimento di capitale e
ridotta redditività; - la semplificazione organizzativa e l’avvicinamento del modello operativo al business;
- il rafforzamento del bilancio ed il continuo focus sulla gestione dei rischi.
Dal punto di vista reddituale, il risultato netto del 2021 è impattato da oneri di ristrutturazione e da rettifiche di valore su crediti legate all’emergenza pandemica, ma con un’attività commerciale in linea con quanto osservato nella seconda metà del 2020. Il piano prevede un risultato netto in pareggio nel 2022 e in utile a partire dal 2023.
Per quanto concerne la dinamica degli organici del gruppo, la riduzione stimata – che tiene conto delle uscite, tramite il ricorso al fondo di solidarietà e turnover naturale, e dei nuovi ingressi – nell’arco di piano 2021-2025 è di circa 2.670 persone.
Con riferimento agli adempimenti connessi all’art. 2446 cc, rispetto a cui la banca ha dichiarato, nella relazione semestrale al 30 giugno 2020 e nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2020, di trovarsi nella fattispecie di riduzione del patrimonio netto superiore al terzo del capitale, si rende noto che il cda, tenendo conto del quadro informativo già a disposizione del mercato e dei soci, sottoporrà i relativi provvedimenti all’assemblea chiamata ad approvare il progetto di bilancio d’esercizio 2020.
Nell’assemblea di bilancio, la cui data di convocazione sarà determinata nel contesto di un cda che sarà convocato il 19 gennaio, la banca sottoporrà ai soci una proposta di intervento sul capitale che tenga adeguatamente conto:
- degli effetti definitivi dell’operazione di scissione parziale non proporzionale “Hydra”, il cui regolamento è atteso per fine dicembre;
- delle deliberazioni che saranno adottate in relazione alle necessarie misure di rafforzamento patrimoniale che verranno dettagliate nel contesto del capital plan.