Mercati – Europa frena con Wall Street, Milano chiude a -0,2%

Il peggioramento degli indici americani penalizza il finale delle borse europee, in un clima appesantito dalle tensioni Usa-Cina e dallo stallo sui nuovi aiuti.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in flessione dello 0,2% a 21.976 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%), mentre arretra maggiormente l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%).

Oltreoceano hanno perso terreno Dow Jones (-0,6%), S&P 500 (-0,6%) e Nasdaq (-0,3%) dopo una partenza poco mossa.

Gli operatori restano in attesa di sviluppi sul nuovo piano di stimoli, dopo le dichiarazioni del leader della maggioranza al Senato, Mitch McConnell, secondo cui un’intesa bipartisan è vicina. Nel frattempo, torna in primo piano anche lo scontro fra Usa e Cina, con Washington pronta ad aggiungere alla lista nera diverse aziende della prima potenza asiatica.

In Europa, focus sui negoziati fra UE e UK per la Brexit, con le parti che parlano di progressi significativi ma anche di grandi divergenze difficili da ricomporre, mantenendo elevata la probabilità di un divorzio senza accordo.

Sullo sfondo, i timori legati alla pandemia che stanno spingendo diversi Paesi a reintrodurre chiusure parziali o totali delle attività. Il tutto nonostante le speranze legate ai vaccini, con l’Ema che valuterà quello di Pfizer il 21 dicembre e ha anticipato al 6 gennaio la valutazione su quello di Moderna.

Sul fronte macro, l’indice IFO sulla fiducia delle aziende tedesche si è attestato a 92,1 punti, in aumento rispetto al mese precedente (90,9) e oltre le attese (90,0). Anche l’indicatore relativo alle aspettative di business, pari a 92,8 punti, è superiore al dato di novembre (91,8) e al consensus (92,5).

Sul Forex l’euro/dollaro si deprezza a 1,223 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a 103,3, dopo che la Bank of Japan ha esteso di sei mesi il proprio programma di aiuti pandemici, precisando che adotterà senza esitazioni ulteriori misure laddove necessario.

Tra le materie prime accelerano le quotazioni del greggio con il Brent (+1,1%) a 52,1 dollari e il Wti (+1,3%) a 49,0 dollari, dopo i recenti guadagni che hanno portato i prezzi del petrolio sui massimi da febbraio.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale a 114 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,57%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende a maggior capitalizzazione avanzano soprattutto Cnh (+3,85%) sulla prospettiva di ripresa del settore delle macchine agricole. Bene Diasorin (+2,15%), dopo la sentenza del Consiglio di Stato secondo cui l’accordo con l’ospedale San Matteo di Pavia sul test anti-Covid è legittimo. In forte calo invece Pirelli (-6,2%) dopo gli acquisti di ieri.