Dopo un 2020 inevitabilmente impattato dagli effetti della crisi, Radici si prepara a rilanciare la crescita con una strategia che punta ad aumentare i ricavi e migliorare la marginalità attraverso maggiore efficienza e sviluppo di nuovi prodotti, sempre in un’ottica ecosostenibile. Il gruppo è riuscito comunque a registrare risultati superiori alle attese di piano evidenziando la buona resilienza del business, presentando in aggiunta nuove soluzioni che mostrano la capacità di cogliere nuove opportunità di business anche in un contesto sfavorevole. Un’ulteriore spinta al fatturato, non compresa nelle stime alla base del piano, arriverà infatti dall’ultima innovazione presentata al mercato: una soluzione in grado di abbattere la carica virale del coronavirus del 99,9%.
Il modello di business
Nata nel 1950 come produttrice di tappeti tradizionali persiani, negli ultimi anni Radici si è diversificata molto sia per quanto concerne la produzione e commercializzazione di diversi prodotti sia per quanto riguarda i settori di mercato, rivolgendosi non solo al settore residenziale, ma anche a quello sportivo, marittimo e dell’automotive.
Il Gruppo è attivo nella produzione e commercializzazione sul territorio nazionale e internazionale di un’ampia gamma di soluzioni personalizzate coprendo le fasi essenziali del processo produttivo, dalle attività di approvvigionamento e trasformazione delle materie prime, al testing del prodotto, sino alla distribuzione.
La società lavora principalmente con gli studi di design e architettura, attraverso i quali viene direttamente prescritta nei vari capitolati di fornitura per grosse catene alberghiere, case di moda, armatori o cantieristica navale, società sportive e società che lavorano nel settore automotive.
Radici opera attraverso un business model integrato offrendo diverse tipologie di prodotto quali moquette tufting, moquette weaving, erba artificiale, aguagliati non woven e prodotti commercializzati e servizi complementari legati alla pavimentazione tessile.
In particolare, il Gruppo sviluppa i propri prodotti sulla base di un sistema di produzione, in via principale, make to order (MTO) e, in via residuale, make to stock (MTS) sulla base delle previsioni di vendita stimate dal Management.
Negli ultimi anni, l’azienda ha operato un cambio di strategia dalla leva prezzo alla differenziazione del prodotto, puntando su qualità e innovazione con forte attenzione alle tematiche ambientali.
Radici è attiva a livello globale attraverso società presenti in Italia, Ungheria, Stati Uniti, Francia, Polonia e Repubblica Ceca. In particolare, Radici Pietro Industries & Brands e Radici Hungary sono le sedi produttive mentre Radici USA, Sit-in Poland, Sit-in Sud, Sit-in Cz e Sit-in Sport rappresentano le società commerciali.
Ultimi avvenimenti
Fin dall’inizio della diffusione del Covid 19, la Società ha seguito con molta attenzione gli sviluppi della pandemia, adottando tempestivamente le necessarie misure di prevenzione, controllo e contenimento presso tutte le proprie sedi a livello globale.
Il gruppo intende continuare a far leva a livello commerciale per poter aggredire e guadagnare sempre più quote di mercato in quei territori che presentano importanti possibilità di sviluppo, cercando di essere sempre più presenti all’interno dei vari studi di architettura e di design per poter essere inseriti nei vari capitolati di fornitura.
La società ha sottoscritto alcune importanti collaborazioni con i fornitori per sviluppare articoli che fanno riferimento esclusivamente all’economia circolare, oltre ad impegnarsi per creare prodotti che possano ridurre la diffusione e la proliferazione di virus e batteri con l’obiettivo di presentare al mercato soluzioni a basso impatto ambientale.
In particolare, lo scorso settembre Radici ha ottenuto da un primario laboratorio accreditato ISO 17025 un rapporto scientifico che attesta la capacità della Società di produrre e offrire prodotti di pavimentazione tessile ottenuti da fibra naturale e sintetica in grado di potere ridurre, rispettivamente del 99,9% e del 99,4%, la carica virale del COVID-19.
Un risultato importante che continua ad impegnare la Società sul fronte dell’ampliamento dell’offerta di prodotti con medesime caratteristiche da offrire anche su mercati diversi dalla Pavimentazione Tessile, i cui effetti economico finanziari non sono stimati nel Piano presentato a giugno.
Il primo semestre 2020
Radici ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi in calo del 36% a 19,4 milioni, a causa principalmente della sospensione delle attività produttive avvenuta dal 23 marzo al 26 aprile dovuta al diffondersi dell’epidemia da Covid-19.
Il dato risulta comunque superiore del 10% rispetto alle stime interne della società alla base del Piano industriale triennale presentato lo scorso giugno, grazie alla significativa ripresa delle attività in particolare nel mercato Sportivo e ad una contrazione inferiore alle attese di alcuni segmenti del mercato residenziale e contract della Pavimentazione Tessile.
Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda è diminuito dell’86% a 0,4 milioni con una marginalità scesa all’1,9% (-660 punti base), complice l’incremento dell’incidenza dei costi principalmente legato alla natura dei costi di struttura non perfettamente rimodulabile nel breve periodo rispetto al repentino calo di fatturato occorso durante il periodo di lockdown.
Il semestre si è chiuso con una perdita netta di circa 1 milione, rispetto all’utile di 0,7 milioni al 30 giugno 2019.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 19,7 milioni, rispetto ai 18,8 milioni al 31 dicembre 2019.
Il conto economico
Negli ultimi anni, la società ha conosciuto un costante sviluppo, con ricavi aumentati a un cagr 2017-2019 del 2% e registrando un progressivo miglioramento della marginalità grazie al cambio di strategia dalla leva di prezzo alla differenziazione del prodotto.
Nel solo 2019, il fatturato è leggermente diminuito dell’1,4% a 59,4 milioni, accompagnato però da un forte incremento dell’Ebitda del 46,7% a 6,8 milioni, con una marginalità salita all’11,4% (+370 punti base).
Nel triennio, l’Ebitda è cresciuto a un tasso medo annuo del 6,4%, mentre l’Ebit è aumentato a un Cagr 2017-2019 del 16% fino a circa 4 milioni con un’incidenza sul fatturato passata dal 5,2% del 2017 al 3,1% nel 2018 e al 6,7% dello scorso esercizio.
Infine, nel 2019 l’utile netto è balzato a 5,6 milioni, più che quadruplicando rispetto all’anno precedente grazie al miglioramento del saldo della gestione finanziaria che ha beneficiato di un provento riconducibile al deconsolidamento della partecipazione in ROI.
Breakdown ricavi
A livello di aree di business, nel primo semestre 2020 la divisione Marine ha segnato un -57% a 1,9 milioni, il settore Pavimentazione Tessile un -32% a 9,9 milioni, il settore Sportivo un -14% a 4,3 milioni e l’Automotive un -48% a 3,2 milioni.
Per quanto riguarda le aree geografiche, nel semestre si è assistito a una riduzione del fatturato in Europa del 29,3% a circa 7 milioni, mentre l’Italia ha registrato un -41% a 7,8 milioni e gli Stati Uniti un -41,2% a 3,8 milioni. In aumento, invece, i ricavi nel Resto del Mondo del 12,1% a 0,75 milioni.
Nell’ultimo triennio, la crescita è stata sostenuta in particolare dalla Divisione Marine (Cagr 2017-2019 del +27%), portando l’incidenza sul fatturato totale al 14,5% dal 9,4% del 2017. Sostanzialmente stabile intorno al 20%, invece, il peso sul totale della Divisione Sportivo (Cagr 2017-2019 del +3,7%) e di quella Auto (Cagr 2017-2019 del +1,8%), mentre la Pavimentazione Tessile (Cagr 2017-2019 del -3,8%) è scesa dal 51% al 45,4%.
Infine, a livello geografico gli ultimi tre anni hanno visto un progressivo incremento del fatturato negli Stati Uniti (Cagr 2017-2019 del +12,9% a 12,8 milioni), seguiti dall’Europa (Cagr 2017-2019 del +4,5% a 19,4 milioni) e dall’Italia (Cagr 2017-2019 del +3,7% a 26 milioni). Diminuiti, invece, i ricavi nell’area Resto del Mondo, più che dimezzati a 1,14 milioni.
Stato patrimoniale
Al 30 giugno 2020, il patrimonio netto è diminuito a 32,55 milioni dai 33,78 milioni al 31 dicembre 2019, per effetto della perdita netta registrata nel semestre e delle variazioni delle riserve per traduzione dei bilanci delle società controllate espressi in divisa diversa dall’euro.
L’indebitamento finanziario netto è aumentato a 19,7 milioni, rispetto ai 18,8 milioni al 31 dicembre 2019, dopo aver effettuato investimenti per 1,39 milioni in immobilizzazioni immateriali e materiali e nonostante la diminuzione del capitale circolante.
Nel 2019, invece, il patrimonio netto è aumentato dai 24,28 milioni e dai 22,92 milioni rispettivamente del 2018 e del 2017, per effetto, oltre agli utili realizzati dalla società, dall’aumento del capitale sociale a pagamento per circa 5 milioni riservato a MRFoC mediante conversione di un credito di pari importo e l’avvenuto aumento del capitale sociale a pagamento per massimi 6,2 milioni, mediante emissione di azioni ordinarie a servizio dell’operazione di quotazione sull’AIM Italia.
I proventi raccolti con l’Ipo, inoltre, hanno consentito una diminuzione dell’indebitamento, sceso a 18,8 milioni a fine 2019 da 23,2 milioni del 2018.
Ratio
I principali indici di bilancio evidenziano una progressiva diminuzione del rapporto Netdebt/Ebitda, in discesa da 5x nel 2018 a 2,8x a fine dello scorso esercizio grazie al miglioramento della reddittività e la contemporanea riduzione del debito.
In calo anche il gearing a 0,56x nel 2019 da 0,96x nel 2018 e 1,26x nel 2017, grazie al costante incremento del patrimonio netto dovuto agli utili realizzati e alla raccolta di risorse in sede di Ipo.
Per quest’anno, invece, il rapporto Netdebt/Ebitda 2020 è previsto balzare momentaneamente a 13,5x a causa dei minori margini per effetto della riduzione dei volumi dovuti all’impatto della pandemia, mentre il Debt/Equity dovrebbe mantenersi sostanzialmente stabile a 0,6x.
Gli indicatori di borsa evidenziano gli effetti della crisi sanitaria attesi sui risultati di quest’anno, che dovrebbe chiudersi in perdita e con volumi e margini in calo, incorporando poi il recupero previsto a partire dal prossimo esercizio.
In particolare, il titolo tratta a 10,2x il P/E 2021-2022 e a 6,2x l’EV/EBITDA 2021-2022.
Il piano industriale 2020-2022
Il gruppo prevede di accelerare la crescita del fatturato nei prossimi anni recuperando già a partire dal 2021 il calo atteso quest’anno a causa della crisi sanitaria, grazie al contributo positivo di tutti i principali mercati di sbocco.
Dopo aver registrato un incremento medio annuo dell’8% tra il 2012 e il 2019, i ricavi sono stimati in aumento a un Cagr 2020-2022 del 29% a 68 milioni, con un calo di circa il 31% a 41 milioni quest’anno e una ripresa a 58 milioni nel 2021.
Il fatturato preliminare del primo semestre 2020 ha però evidenziato un risultato superiore di circa il 10% rispetto alle stime interne della società grazie alla significativa ripresa degli ordini soprattutto nel settore sportivo, facendo ipotizzare per fine anno la possibilità di migliorare il target sui ricavi previsto nel Piano.
Per quanto riguarda i singoli settori, il maggior sviluppo è atteso dal Marine (cagr +86%), portando l’incidenza sul totale dal 10% nel 2020 al 14% nel 2022. Previsti in crescita del 20% sia lo Sportivo sia l’Automotive con un’incidenza sul totale a fine piano rispettivamente del 22% e del 20%, mentre il Residenziale & Contract dovrebbe registrare un Cagr del 23% mantenendosi al 45% del fatturato complessivo.
Il tutto accompagnato da un deciso miglioramento della marginalità con un Ebitda previsto in crescita a un Cagr del 119%, passando da 1,4 milioni quest’anno (-80% rispetto al 2019) a 6,7 milioni nel 2022 e portando la redditività a sfiorare il 10% (dal 3,4% del 2020).
La forte generazione di cassa dovrebbe contribuire inoltre a limitare l’incremento del debito, nonostante i Capex previsti nell’arco di piano a sostegno della crescita pari a 1,5 milioni quest’anno, 3,9 milioni nel 2021 e 3,6 milioni nel 2022.
L’indebitamento finanziario netto è atteso quest’anno sostanzialmente stabile a 18,9 milioni per poi salire leggermente a 20 milioni nel 2022, con un leverage che dovrebbe mantenersi costante a 0,6x.
Borsa
Gli effetti dell’emergenza sanitaria hanno avuto dei risvolti negativi anche sulle quotazioni in Borsa, con il titolo che da inizio anno ha perso oltre il 30% rispetto al -10% circa del Ftse Aim Italia.
Dal minimo a 1,25 euro di inizio novembre, le azioni del gruppo hanno però recuperato oltre il 25%, mantenendosi ora in area 1,60 euro.
Da sottolineare che Radici è una delle poche realtà presenti sul mercato Aim che si avvale la copertura di 3 broker, che esprimono tutti giudizio ‘buy’ con un target price medio a dodici mesi di 3,22 euro pari a un potenziale upside oltre il 100% rispetto alle quotazioni attuali.
In particolare, nel suo ultimo studio, Banca Finnat ha mantenuto la raccomandazione di acquisto abbassando però leggermente il target price a 4,56 da 4,66 euro. Cfo Sim ha invece migliorato il prezzo obiettivo da 2,70 a 2,90 euro, mentre e Banca Profilo ha confermato il target di 2,2 euro.
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