Kairos, azionista di Creval con circa il 3% del capitale, giudica non adeguato il prezzo dell’Opa volontaria totalitaria che Crédit Agricole Italia, controllata di Crédit Agricole, ha annunciato sulle azioni della banca valtellinse, pari a 10,50 euro per azione.
In un’intervista rilascia a Il Sole 24 Ore Massimo Trabattioni, responsabile dell’Italian Equity di Kairos, ha spiegato che “il prezzo di mercato è stabilmente sopra la proposta Opa e inoltre va considerato che la banca sta portando avanti un piano industriale credibile che prospetta anche una maggiore valorizzazione”.
“Il Creval ha un excess capital rilevante che noi stimiamo in 800 milioni, un cuscinetto che può proteggere ampiamente dagli effetti del Covid. Inoltre grazie al lavoro del ceo Lovaglio la banca ha realizzato un importante turn around in termini di asset quality e di costi”, ha aggiunto il manager.
Trabattoni ha poi toccato il tema delle Dta che potrebbero trasformarsi in crediti fiscali se passerà la misura introdotta dal Governo. “La nostra stima è di una dote di circa 360 milioni, pari a circa 5 euro ad azione. È un valore importante che riteniamo debba essere riconosciuto almeno in parte”, ha puntualizzato il manager.
“Non abbiamo fretta di consegnare le azioni a tutti i costi: abbiamo chiare aspettative sul piano industriale in corso e crediamo al lavoro del management. Non temo che non si presenti nessuno il prossimo anno a bussare alla porta del Creval: la banca ha una dote patrimoniale ricca, è facilmente inseribile in altre realtà bancarie dato il suo modello e può offrire importanti sinergie”, ha poi sottolineato Trabattoni.
Nei giorni scorsi Giampiero Maioli, Ceo di Crédit Agricole Italia, in un’intervista ha affermato che il prezzo dell’Opa non sarà modificato.
Intorno alle 11:15 a Piazza Affari il titolo segna un ribasso dell’1% a 11,44 euro, mantenendosi sopra il prezzo dell’Opa. L’indice di settore arretra del 3,4 per cento.