Mediaset – Berlusconi “Proseguiremo con il progetto di sviluppo pan-europeo, con o senza Vivendi”

“Noi andremo avanti comunque. Vogliamo costruire il polo paneuropeo della Tv gratuita. Serve un player di dimensioni sufficienti per rimanere in partita con i giganti americani: da solo, nessuno in Europa ce la farà.

Lo ha affermato in un’intervista rilasciata a L’Economia del Corriere della Sera Piersilvio Berlusconi, Ad di Mediaset, spiegando che “se Vivendi non ci avesse bloccato, avremmo già realizzato la fusione con la Spagna e inserito anche la partecipazione in ProsiebenSat1. O forse saremmo già al livello successivo di integrazione internazionale. Ma la cosa certa è che non vogliamo e non possiamo più perdere tempo”.

“Premesso che Vivendi ha causato a Mediaset e a tutti i suoi azionisti danni enormi, se troveremo un accordo con loro bene, altrimenti seguiremo un’altra strada. Si dichiarano favorevoli a ogni nostro progetto di sviluppo, ma poi in concreto le nostre proposte industriali cadono nel nulla. Non mi pare che sia questo l’atteggiamento”, ha puntualizzato poi il manager.

Riguardo ai rumor su potenziali altri accordi, con le indiscrezioni che citano l’americana Discovery, Berlusconi ha affermato: “Nomi in questa fase non se ne fanno. Ci hanno contattato Tv da altri Stati europei e anche un grande player dagli Stati Uniti. Ma finché non si supera l’ostracismo dei francesi è complicato agire”.

In merito all’andamento del business, l’Ad ha riportato: “Dopo i primi mesi dell’anno pensavamo di poter solo limitare le perdite. Ci siamo mossi alla velocità della luce. E ora potremmo chiudere l’anno addirittura con un utile importante, forse sorprendente.

Abbiamo migliorato di oltre 260 milioni le previsioni del budget costi del gruppo. La posizione finanziaria netta consolidata migliorerà di circa 200 mln nonostante i nuovi importanti investimenti come quello che abbiamo fatto nella Tv tedesca Prosiebensat”.

Intorno alle 11:45 il titolo lascia sul terreno il 3,9% a 2,01 euro, recuperando in parte dopo un avvio in cui era arrivato a perdere oltre il 9 per cento. L’indice di settore cede il 3,9 per cento.