Mercati – Pioggia di vendite per nuovi timori Covid, Milano a -3,2%

Le incertezze legate alla variante del Covid scoperta nel Regno Unito e al conseguente isolamento del Paese dal resto d’Europa sta penalizzando la mattinata delle borse europee. A piazza Affari il Ftse Mib arretra del 3,2% in area 21.260 punti, sottotono come il Ftse 100 di Londra (-2,7%), il Cac 40 di Parigi (-3,4%), il Dax di Francoforte (-3,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-4,2%).

Deboli anche i futures sugli indici americani Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, nonostante l’intesa raggiunta nel weekend su un nuovo piano di stimoli da 900 miliardi di dollari, che verrà votato oggi alla Camera per poi passare al Senato. Tra le misure, sono previsti assegni agli americani per 600 dollari e ulteriori 300 dollari a settimana sotto forma di sussidi settimanali per la disoccupazione da erogare fino a marzo 2021.

Si tratta del secondo maggior piano dopo quello da 2,3 miliardi varato a marzo. Il leader al Senato dei democratici, Chuck Schumer, ha inoltre dichiarato che spingerà per ulteriori aiuti economici una volta che Joe Biden si sarà insediato alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio.

Sul Forex, l’euro/dollaro arretra a 1,215 mentre il cambio tra biglietto verde e yen sale a 103,8. In forte calo la sterlina, a 1,321 dollari e a 0,92 nei confronti della moneta unica, appesantita dai timori connessi alla pandemia e dal persistente stallo nelle trattative fra UE e Gran Bretagna sulla Brexit.

Tra le materie prime le quotazioni del greggio segnano una forte contrazione con il Brent (-5,5%) a 49,4 dollari e il Wti (-5,6%) a 46,5 dollari, sotto stress per via dei rischi di nuovi lockdown.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a oltre 117 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,56%.

Tornando a Piazza Affari, le vendite investono quasi tutte le società a maggior capitalizzazione, fatta eccezione per Diasorin (+0,8%). Limitano le perdite Recordati (-0,5%) e Campari (-0,8%) mentre arretrano soprattutto Saipem (-5,7%), Leonardo (-5,5%), Eni (-4,9%) e Tenaris (-4,6%), con i petroliferi affossati dal crollo dell’oro nero.