Auto (+16,9%) – Ferrari (+27,6%) chiude il 2020 su nuovi record, giù Pirelli (-13,8%)

Il Ftse Mib ha chiuso con un calo complessivo del 5,4% a 22.232 punti il 2020, anno che sarà ricordato soprattutto per lo scoppio della pandemia di Covid 19 e per i conseguenti lockdown in tutti i paesi per tentare di arginare la diffusione del virus.

Misure che hanno provocato una crisi economica senza precedenti, spingendo governi e banche centrali di tutto il mondo a mettere in campo massicci interventi a sostegno di persone e imprese.

Lo shock pandemico ha avuto anche un forte impatto sui mercati con il crollo registrato a marzo, vedendo poi un progressivo recupero sulle speranze di una ripresa dell’economia con una forte accelerazione a novembre grazie alle notizie sull’arrivo dei vaccini.

L’imposizione dei lockdown in diversi paesi, con le conseguenti chiusure di concessionari e i parziali fermi produttivi, ha avuto un forte impatto sul mercato auto, che ha visto un deciso calo delle immatricolazioni solo in parte mitigato dalla ripresa della seconda parte dell’anno anche grazie agli incentivi statali.

Il Ftse Italia Automobili e Componentistica ha terminato il 2020 con un progresso del 16,9%, rispetto al +3,8% del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto, Fca ha guadagnato l’11,1%, in un anno che sarà ricordato soprattutto per l’iter della fusione con Psa che porterà nei prossimi mesi alla nascita del quarto gruppo automobilistico mondiale denominato Stellantis.

Cnh è salita del 5,5%, mentre Pirelli ha perso il 13,8% risentendo delle difficolta del mercato automotive che ha portato più volte il management a rivedere i target finanziari e a posticipare la presentazione del nuovo piano industriale, in programma il prossimo 31 marzo.

Discorso a parte per Ferrari (+27,6%), che notoriamente segue dinamiche più legate al settore del lusso. Nonostante la crisi abbia avuto un impatto anche sui risultati della Rossa, seppur più limitato rispetto alle case automobilistiche tradizionali, è stato un altro anno da record per il titolo, non rallentando nemmeno in seguito alla notizia delle scorse settimane delle dimissioni a sorpresa del Ceo Louis Camilleri e chiudendo il 2020 su nuovi massimi storici in area 190 euro.

Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni hanno limitato le perdite Piaggio (-1,9%), Brembo (-2,4%) e Landi Renzo (-9,4%), mentre Sogefi (-26%), Immsi (-26,4%), Pininfarina (-29,2%) e Carraro (-31,1%) hanno registrato cali oltre il 25%.