Il Ftse Mib ha chiuso con un calo complessivo del 5,4% a 22.232 punti il 2020, anno che passerà alla storia per lo scoppio della pandemia di Covid 19 e per i conseguenti lockdown in tutti i paesi per tentare di arginare la diffusione del virus.
Misure che hanno provocato una crisi economica senza precedenti, spingendo governi e banche centrali di tutto il mondo a mettere in campo massicci interventi a sostegno di persone e imprese.
Altro evento chiave sono state le elezioni presidenziali americane, che hanno registrato un’affluenza record e visto la vittoria di Joe Biden, al termine di un lungo conteggio caratterizzato dalle accuse di brogli e dalle minacce di azoni legali da parte dello sconfitto Donald Trump.
Lo shock pandemico ha avuto anche un forte impatto sui mercati con il crollo registrato a marzo, vedendo poi un progressivo recupero sulle speranze di una ripresa dell’economia con una forte accelerazione a novembre grazie alle notizie sull’arrivo dei vaccini.
La rimonta è stata trainata soprattutto dai titoli difensivi tecnologici e del cosiddetto comparto stay at home, salvo poi registrare una parziale rotazione settoriale negli ultimi mesi verso i titoli più ciclici sulle speranze di un ritorno alla normalità nel 2021.
Il Ftse Italia Moda Servizi per la Casa e per la Persona ha archiviato il 2020 con n progresso dell’11,3%, rispetto al +14,2% del corrispondente indice europeo. Nel settore dei beni per la casa protagonista indiscussa è stata De’Longhi (+36,8%), in un anno cominciato con il cambio al vertice che ha visto la nomina di Massimo Garavaglia come nuovo Amministratore delegato.
Nonostante l’elevato quadro di incertezza a causa dell’emergenza sanitaria globale, il gruppo ha registrato risultati in cresciuta grazie alla maggiore attenzione dei consumatori verso l’ambito domestico che ha trainato le vendite di prodotti per la casa.
Un trend che ha consentito al management di migliorare le previsioni sulla chiusura dell’intero 2020 stimando un incremento di ricavi e margini, oltre a proporre la distribuzione di dividendi.
Ieri, inoltre, la società ha annunciato di aver finalizzato l’acquisizione di Capital Brands per 420 milioni di dollari, operazione che renderà gli Stati Uniti il primo mercato per il gruppo De’Longhi.
Technogym (-20,3%), invece, è stata penalizzata dalla prolungata chiusura delle palestre, che ha portato la società ad approvare il piano triennale Technogym At-Home previsto per il mercato BtoC, con l’obiettivo di soddisfare le diverse necessità di allenamento da casa.
In forte calo Fila (-36,1%), mentre tra le piccole capitalizzazioni le peggiori sono state Bialetti (-31,8%) e B&C Speakers (-26,3%). In rialzo Beghelli (+39,4%) grazie soprattutto al rally delle ultime sedute dell’anno, Emak (+20,4%) e Sabaf (+15,2%).