Impiantistica (-22,4%) – Prysmian (+35,3%) regina del 2020, chiude l’anno sui massimi

Il Ftse Mib ha chiuso il 2020 con un ribasso complessivo del 5,4% a 22.232 punti, un anno che passerà alla storia per lo scoppio della pandemia di Covid 19 e per i conseguenti lockdown in tutti i paesi per tentare di arginare la diffusione del virus.

Misure che hanno provocato una crisi economica senza precedenti, spingendo governi e banche centrali di tutto il mondo a mettere in campo massicci interventi a sostegno di persone e imprese.

Altro evento chiave sono state le elezioni presidenziali americane, che hanno registrato un’affluenza record e visto la vittoria di Joe Biden, al termine di un lungo conteggio caratterizzato dalle accuse di brogli e dalle minacce di azoni legali da parte dello sconfitto Donald Trump.

Lo shock pandemico ha avuto anche un forte impatto sui mercati con il crollo registrato a marzo, vedendo poi un progressivo recupero sulle speranze di una ripresa dell’economia con una forte accelerazione a novembre grazie alle notizie sull’arrivo dei vaccini.

La rimonta è stata trainata soprattutto dai titoli difensivi tecnologici e del cosiddetto comparto stay at home, salvo poi registrare una parziale rotazione settoriale negli ultimi mesi verso i titoli più ciclici sulle speranze di un ritorno alla normalità nel 2021.

L’indice Ingegneria e Impiantistica ha segnato un -22,4%, rispetto al +4,8% del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto, Prysmian (+35,3%) ha chiuso il 2020 in prossimità dei massimi storici in area 29 euro, in un anno in cui il gruppo ha confermato la propria volontà di essere un un player tecnologico di riferimento nello sviluppo delle infrastrutture di rete nel processo di transizione energetica.

In forte calo, invece, Leonardo (-43,4%), complici le difficoltà del settore aerospazio e difesa per le limitazioni a viaggiare imposte dalla pandemia e l’incertezza legata al nodo Brexit (data l’esposizione del gruppo al mercato britannico), risolto solo in extremis con l’accordo tra Gran Bretagna e Unione europea raggiunto la Vigilia di Natale.

Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni performance negativa per Fincantieri (-40,4%) nell’anno, per effetto della sospensione delle attività causa Covid nel primo semestre e il conseguente slittamento dei programmi produttivi.

Anno in calo anche per Astaldi (-47,2%), Webuild (-26,4%), Trevi (-20,3%) e Danieli (-12,2%). Nota a parte per Salcef (+12,6%), che ha salutato il 2020 con il passaggio dall’Aim al MTA lo scorso 22 dicembre.