Il Ftse Italia Servizi Finanziari ha archiviato il 2020 con un ribasso del 9,2% e facendo peggio dell’analogo indice europeo (-2,3%), sotto-performando anche il Ftse Mib (-5,4%).
Il 2020 è stato caratterizzato dall’evento imprevisto legato al diffondersi, a partire dall’ultima parte di febbraio e inizio marzo (prima ondata) in tutto il Mondo, incluse l’Europa e l’Italia, della pandemia da Covid-19, che ha portato a un’emergenza sanitaria che ha costretto i Governi a varare pesanti misure di lockdown per rallentare la crescita dei contagi.
Lockdown che però ha avuto pesanti ripercussioni sull’economia, in quanto moltissime attività sono state costrette a fermarsi. Anche l’Italia non ha fatto eccezione, con il lockdown poi finito ai primi di maggio.
Dopo l’estate, i contagi hanno ripreso a salire in quella che è stata definita la “seconda ondata”, costringendo di nuovo i Governi a varare dei lockdown diffusi per bloccarne la diffusione.
Gli stessi Governi e le banche centrali hanno varato misure straordinarie e immesso significative risorse finanziarie per cercare di arginare gli impatti della pandemia sull’economia sulla tenuta di famiglie e imprese.
In Italia l’esecutivo varate misure di ristoro a favore di coloro che più hanno subito gli impatti della pandemia ed effettuato interventi straordinari affinché il canale bancario continuasse a finanziare l’economia reale (moratorie, prestiti con garanzia Sace).
Alle mosse dei Governi si sono accompagnate quelle delle banche centrali. La BCE ha varato un programma straordinario di acquisti denominato PEPP per sostenere l’economia, oltre ad approvare nuovi finanziamenti agevolati a favore delle banche per favorire la concessione del credito.
Gli impatti si sono riflessi anche sui mercati finanziari, con il crollo verificatosi tra l’ultima parte di febbraio e la prima decade di marzo, per poi invertire la tendenza ed avviare un recupero, che ha consentito in parte di recuperare le perdite.
Tuttavia, una piccola speranza si è accesa nell’ultima parte dell’anno dopo che sono arrivate indicazioni positive nella sperimentazione di alcuni vaccini per combattere il virus all’origine della pandemia, in particolare quelli della Pfizer/Biontech e di Moderna, che hanno chiesto un via libera d’emergenza alle autorità preposte in Regno Unito, Stati Uniti ed Europa.
Il vaccino di Pfizer/Biontech ha già ricevuto il via libera in quei Paesi, che hanno già cominciato a somministrare le prime dosi.
Il rallentamento del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali però gli acquisti hanno premiato Fineco (+25,4%), il cui modello di business ha confermato di essere solido e diversificato.
Banca Generali (-5,9%), Azimut (-16,5%) e Banca Mediolanum (-19,8%) sono riuscite tutte a conseguire ottimi risultati nonostante il contesto difficile.
Sul listino principale molto bene Nexi (+32%), a lungo oggetto di rumor su una potenziale fusione con Sia; operazione poi annunciata. Per creare un player europeo (oltre che italiano) nel settore dei pagamenti digitali la società guidata da Paolo Bertoluzzo ha poi annunciato anche l’aggregazione con la scandinava Nets. Dall’unione Nexi-Sia-Nets nascerà un gruppo da 2,9 miliardi di ricavi.
Sul Mid Cap Banca Ifis (-34,5%) ha annunciato l’acquisizione di Farbanca e che da aprile 2021 Frederik Geertman assumerà il ruolo di Ceo. Cerved (-14,3%) ha interrotto le trattative con Intrum per la possibile cessione della divisione Npl, mentre doValue (-21,5%) ha siglato nuovi contratti di servicing. Illimity (-11,9%) ha visto crescere significativamente la propria operatività e ha siglato un accordo con la creazione di una joint venture con il gruppo Sella in HYPE nell’ambito dell’open banking.
Sullo Small Cap Banca Intermobiliare (-42,8%), è stata concentrata sul percorso di rilancio delineato nel piano industriale e avviato una trattativa in esclusiva per l’acquisizione di Banca Consulia.