Credit Suisse ha annunciato che registrerà una perdita nel quarto trimestre 2020.
Il profit warning arriva dopo che l’istituto svizzero ha portato da 650 a 850 milioni gli accantonamenti sulle dispute legali in corso dal 2009 negli Stati Uniti riguardanti titoli garantiti da mutui ipotecari subprime con la società MBIA.
“La scorsa notte, il giudice incaricato del caso ha emesso un ordine che impone a entrambe le parti di presentare una stima dei danni rispetto a questi mutui, che potrebbe portare a una sentenza contro Credit Suisse” ha dichiarato Credit Suisse, che potrebbe pagare fino a 680 milioni di dollari, nonostante il Ceo Thomas Gottstein sia convinto di avere “solide basi” per fare ricorso.
Dal punto di vista operativo la banca ha spiegato di avere registrato una miglior attività di trading su base annuale per la divisione di wealth management, in particolare in Asia, che ha contribuito a compensare la pressione sul margine di interesse del gruppo. Anche la banca d’investimento del gruppo ha continuato a registrare una buona performance con una crescita di oltre il 15% su base annuale dei ricavi in dollari.
Credit Suisse ha confermato il buy-back da 1-1,5 miliardi di franchi svizzeri, che partirà dal prossimo 12 gennaio.