Mercati Asiatici – Principali listini in ordine sparso, Nikkei (+2,4%) ai massimi da 30 anni

Principali listini asiatici contrastati dopo gli ennesimi record raggiunti da Wall Street, che continua ad ignorare qualsiasi notizia macro economica e spera in un nuovo stimolo fiscale da parte dei democratici che avranno il controllo del Paese tra meno di due settimane con l’insediamento di Joe Biden e la maggioranza sia alla Camera che al Senato.

Proprio ieri il Congresso ha certificato l’elezione di Joe Biden, il cui insediamento è previsto il prossimo 20 gennaio. Il presidente uscente, Donald Trump, pur ribadendo ancora il proprio disaccordo, ha assicurato una transizione ordinata dopo le violenze a Capitol Hill.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per l’andamento della pandemia da un lato e l’ottimismo legato ai vaccini dall’altro.

Le piazze cinesi hanno ritracciato dai massimi degli ultimi 13 anni a causa delle tensioni sull’asse Washington-Pechino. I funzionari dell’amministrazione Trump stanno discutendo una proposta di portare avanti un ordine esecutivo che vieta l’investimento degli Stati Uniti in presunte società militari cinesi.

L’ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Kelly Craft, visiterà Taiwan il 13-15 gennaio per incontri con alti funzionari taiwanesi, spingendo la Cina ad avvertire che stavano giocando con il fuoco.

I fornitori di indici globali MSCI Inc e FTSE Russell hanno detto che avrebbero rimosso tre società di telecomunicazioni cinesi dai loro indici di riferimento.

Le azioni giapponesi si sono portate ai massimi di 30 anni, sulle aspettative di maggiori stimoli fiscali statunitensi, con i titoli tecnologici e delle materie prime a trainare i guadagni.

In Giappone il primo ministro, Yoshihide Suga, ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 7 febbraio a Tokyo e nelle aree vicine per arginare i contagi da Covid-19. Suga ha spiegato che ci sarà il coprifuoco dalle 20 e che ristoranti e bar dovranno chiudere da domani per almeno un mese. “Siamo in una situazione che potrebbe avere un impatto molto grave sulla vita delle persone e sull’economia”, ha spiegato il premier.

Sul fronte macro, i consumi delle famiglie a novembre sono scesi dell’1,8% su base mensile (-1,3% le stime e +2,1% la rilevazione precedente), mentre sono saliti dell’1,1% su base annua (-1,5% il consensus e +1,9% la rilevazione precedente).

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si fissa a 1,2263, mentre il dollaro/yen si muove in area 103,88. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent a 54,83 dollari al barile (+0,8%) e il Wti 51,23 a dollari al barile (+0,8%). In calo l’oro a 1.910 dollari l’oncia (-0,2%).

Tornando ai listini asiatici, deboli Shanghai (-0,3%) e Shenzen (-0,4%). Hong Kong in rialzo dell’1,2%.

In Giappone Nikkei (+2,4%) e Topix (+1,6%) ai massimi rispettivamente dall’agosto 1990 e dal febbraio 2018.

Il tutto dopo le seguenti variazioni ieri a Wall Street: Dow Jones (+0,7%), S&P 500 (+1,5%) e Nasdaq (+2,6%).