UniCredit prosegue nella ricerca del nuovo Ceo che dovrà sostituire l’uscente Jean Pierre Mustier (che lo scorso 30 novembre ha annunciato che non intende ricandidarsi quando ad aprile 2021 scadrà il mandato), mentre continuano a rincorrersi i rumor su una potenziale fusione con Mps.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il prossimo 13 gennaio si terrà un cda per fare il punto della situazione sul processo di selezione, preceduto da un comitato nomine. La scelta del nuovo Ad potrebbe avvenire il prossimo 10 febbraio, quando il board si riunirà per approvare i conti relativi al 2020.
Secondo il quotidiano, nella stessa riunione il cda potrebbe varare la lista di candidati in vista del rinnovo dell’organo amministrativo, all’ordine del giorno dell’assemblea del prossimo 15 aprile. La lista andrebbe poi depositata entro un mese.
Nel frattempo, secondo quanto riportato da varie fonti di stampa, alcuni azionisti avrebbero acceso un faro sulla governance e sulle strategie della banca, in particolare Delfin, la holding di Leonardo Del Vecchio che detiene l’1,925% del capitale di UniCredit, la Fondazione Cariverona, a cui fa capo l’1,792%, e la Fondazione Crt, che ha in capo l’1,643 per cento. Questi tre soci avrebbe avviato un dialogo sulla futura governance.
Allo stato attuale non sembra probabile, secondo MF, che Del Vecchio o le fondazioni vogliano creare una lista alternativa a quella del cda.
In particolare, secondo vari rumor di stampa, Del Vecchio sarebbe favorevole alla scelta di un Ad di elevato standing internazionale e lontano dalla politica (questo sembrerebbe anche l’orientamento dei grandi fondi internazionali presenti nel capitale), e a una discontinuità nel cda. Secondo Il Messaggero, il cda uscente intenderebbe confermare i 2/3 degli attuali componenti, aprendo a 3-4 nuovi ingressi.
Dall’altro lato, secondo quanto riporta MF, il Tesoro, che vorrebbe privatizzare Mps attraverso una fusione con UniCredit, auspicherebbe l’arrivo di un manager vicino alle istituzioni e che abbia a cuore gli interessi nazionali.
Tornando a Del Vecchio, le indiscrezioni di stampa riportano che il fondatore di Luxottica non vedrebbe di buon occhio una potenziale aggregazione con Mps, così come le due suddette fondazioni.
Un quadro più chiaro sulla strategia che vorrà intraprendere la banca, incluse eventuali operazioni straordinarie, lo si avrà solo dopo l’individuazione del nuovo Ceo.
Tra i potenziali candidati la stampa cita Flavio Valeri, Andrea Orcel, Fabio Gallia, Marco Morelli e Marina Natale, ma anche alcuni manager interni alle banca, tra cui Carlo Vivaldi, Co-Chief operating officer, Francesco Giordano, Co-Ceo del Commercial Banking Western Europe e Niccolò Ubertalli, Co-Ceo Commercial Banking Eastern Europe.
Tra i nomi riportati nei scorsi giorni anche quello di Alberto Nagel, Ceo di Mediobanca, che però avrebbe comunicato a Spencer Stuart, l’advisor di cui la banca si sta avvalendo per definire la short list, di non essere disponibile. Lo riporta Il Messaggero.