Proseguono le vendite su Cattolica dopo la comunicazione dell’esito dell’ispezione condotta dall’IVASS. Intorno alle 12:35 il titolo cede lo 0,4% a 4,42 euro, dopo il -2,2% lasciato sul terreno ieri. L’indice di settore arretra dello 0,5 per cento.
La compagnia ha comunicato “che venerdì 8 gennaio l’IVASS, a seguito della ispezione conclusa il 24 luglio 2020, ha consegnato al cda il relativo verbale ispettivo, con risultanze sfavorevoli e l’avvio di un procedimento sanzionatorio verso la società”.
“Nella comunicazione l’autorità di controllo ha anche richiesto l’adozione di misure conseguenti. L’ispezione ha riguardato, in particolare, gli assetti di governance, il funzionamento del sistema monistico e la valutazione dei rischi immobiliari. Il verbale ispettivo ha fatto riferimento a situazioni relative al 2018, al 2019 e ai primi mesi del 2020”, spiega una nota.
Oggi Il Sole 24 Ore è tornato sulla notizia, riportando che i rilievi della Vigilanza hanno riguardato la gestione delle assemblee e la scarsa dialettica in seno al cda rispetto alle indicazioni del presidente, Paolo Bedoni.
Riguardo al primo aspetto il giornale aggiunge che il focus avrebbe riguardato, tra le altre cose, la raccolta delle deleghe di voto. Allo stato attuale Cattolica è ancora una società cooperativa, dove una testa vale un voto, ma a partire dal prossimo 1° aprile si trasformerà in Spa.
In merito al secondo aspetto, il quotidiano riporta che secondo le ipotesi dell’IVASS, in sede di cda non venisse posto in essere un corretto esame delle proposte sulla base di un adeguato rapporto tra rischi e rendimenti rispetto alle proposte del presidente. Il giornale cita l’investimento in H-Farm.
L’IVASS ha richiesto una significativa discontinuità nell’assetto di governance dell’impresa, facendo anche riferimento a “un profondo ricambio dei componenti dell’organo amministrativo che venga attuato con la trasformazione della forma giuridica della società in Spa (che avrà efficacia dal 1° aprile 2021) e che comporti un rafforzamento del sistema di governance”, riporta una nota.
Il ricambio non dovrebbe riguardare i consiglieri recentemente nominati in quota Generali, da poco entrata nel capitale di Cattolica con una quota del 24,4 per cento.
La compagnia veronese ha a disposizione 60 giorni per l’elaborazione di un piano di rimedio sotto la responsabilità dell’amministratore delegato, che dovrà essere approvato dal cda.
Secondo il quotidiano, l’attuale board si affiderà ad un advisor esterno per definire la lista dei candidati del nuovo consiglio che dovrà essere sottoposta all’assemblea di approvazione del bilancio fissata ad aprile.