L’Antitrust ha ritenuto necessario “prescrivere” a Poste Italiane, ai sensi del Decreto Rilancio, “le misure comportamentali proposte da Poste Italiane, comprensive delle modificazioni e integrazioni ad esse apportate in data 4 e 21 dicembre 2020”, in merito alla potenziale operazione con Nexive.
Infatti, secondo quanto si legge nel bollettino dell’Autorità, un’eventuale acquisizione “sottrarrà dal confronto concorrenziale il secondo operatore postale dotato di una rete end-to-end e che attualmente rappresenta l’unico vincolo concorrenzale effettivo per l’operatore incumbent”.
Per questo, l’Antitrust ha già avvertito che monitorerà “con estrema attenzione l’ottemperanza da parte di Poste Italiane alle misure comportamentali prescritte e la possibile esistenza di comportamenti abusivi”, intendendo le misure previste dal Decreto Rilancio “idonee a prevenire il rischio di imposizione di prezzi o altre condizioni contrattuali gravose per gli utenti in conseguenza dell’operazione, con le modificazioni e integrazioni ritenute necessarie a tutela della concorrenza e dell’utenza”.
Tra le misure prescritte c’è l’adeguamento del programma di antitrust compliance di Poste Italiane, la disponibilità di Poste Italiane a prorogare i contratti sia di Poste Italiane che di Target che dovessero scadere nel corso dei sei mesi decorrenti dal perfezionamento dell’operazione alle medesime condizioni in essi previste non oltre il termine di sei mesi, il mantenimento dell’attuale portafoglio di offerta di servizi Poste Italiane business e dei livelli di servizio ora garantiti, per 24 mesi dal perfezionamento dell’operazione.
È anche prevista la rimodulazione della soglia di accesso all’attuale offerta wholesale di posta indescritta, con riduzione della soglia a 8 milioni.