Il prossimo mese di febbraio dovrebbe essere presentato l’aggiornamento del piano industriale di Poste Italiane, inizialmente previsto a novembre 2020 ma poi rimandato a causa dell’incertezza legata al Covid-19.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la digitalizzazione e il suo contributo alla gestione da remoto della raccolta postale e dei servizi finanziari sarà uno dei punti cardine di suddetto aggiornamento.
Secondo il quotidiano Buoni e Libretti postali, ma anche servizi finanziari, da mutui e polizze fino a prodotti di risparmio gestito, potranno essere venduti anche in via remota attraverso una piattaforma online. Il gruppo dei recapiti ha già cominciato a muoversi in tal senso alla fine del 2020 e che la pandemia in atto ha reso necessario accelerare a causa delle chiusure e delle misure di distanziamento disposte per rallentarne il contagio.
Tale possibilità sarà complementare alla fornitura del servizio in presenza presso l’ufficio postale, che però a tendere dovrebbe assumere un ruolo residuale.
Per quanto riguardo la raccolta tramite Buoni e Libretti postali, essa è regolata da un accordo di convenzione triennale con Cdp che stabilisce il tasso di rendimento di tali prodotti e le commissioni da riconoscere alla stessa Poste Italiane in base ai volumi raccolti, che hanno un peso preponderante su ricavi del gruppo romano.
Secondo quanto riporta il giornale la convenzione, scaduta a fine 2020, è stata probabilmente prorogata in maniera temporanea fino a giugno 2021, in attesa di definire i prossimi passi, tra cui anche la possibilità di gestire i flussi di raccolta da remoto e le relative implicazioni.
Nel frattempo, secondo quanto si apprende dal giornale, sono stati apportati cambiamenti anche alla governance: Gian Mario Nola è diventato responsabile del Bancoposta; al suo posto come Cfo, è stato designato Camillo Greco. Laura Furlan dal Bancoposta è passata alla guida della divisione mercati, imprese e pubblica amministrazione.
Intorno alle 15:10 a Piazza Affari il titolo cede il 2% a 8,36 euro, mentre l’indice di settore sale dell’1,1 per cento.