Il cda di Creval ha preso atto dell’attività ad oggi svolta da parte degli advisor finanziari e legali incaricati dalla banca, BofA, Mediobanca e lo studio legale Cappelli RCCD, in relazione all’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni Creval promossa da Crédit Agricole Italia.
In particolare, ai consiglieri sono state illustrate dagli advisor le considerazioni preliminari sull’offerta, che costituiranno la base dei prossimi adempimenti di spettanza della banca, la quale si esprimerà sulla stessa nelle tempistiche, con gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge.
Il cda, inoltre, ha preso atto delle posizioni ad oggi rese note da parte di alcuni azionisti, anche attraverso lettere indirizzate ai vertici della banca, oltre che ai consiglieri, che, in particolare, non ritengono adeguato il corrispettivo offerto da Crédit Agricole Italia (10,50 euro per azione), e del fatto che il titolo Creval, nel periodo successivo all’annuncio dell’Opa, ha negoziato sul mercato a premio rispetto al corrispettivo d’offerta.
Tra i principali aspetti evidenziati dai predetti azionisti e/o indicati in via preliminare
dagli advisor al cda, vi sono:
- la capacità della banca di conseguire risultati in miglioramento ed in coerenza con le
linee strategiche del piano industriale, nonché in anticipo rispetto alle tempistiche
previste in alcune aree fondamentali quali il miglioramento del profilo di rischio, con una
diminuzione di circa il 50% delle esposizioni deteriorate al 30 settembre 2020 rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente ed un Npe ratio lordo del 6,4% al 30 settembre
2020, diminuito di 490 punti base nel medesimo periodo; - una posizione di capitale al vertice del settore bancario italiano, con un CET1 ratio
fully loaded del 18% al 30 settembre 20202 rispetto ad una media del settore bancario
italiano di circa il 14,3% e al requisito SREP della banca dell’8,55%; - il potenziale beneficio, che si è concretizzato successivamente all’annuncio dell’Opa,
attualmente stimato in circa 350 milioni, relativo alla possibile conversione in
crediti fiscali delle imposte differite attive (DTA) nel contesto di un’operazione di aggregazione con Crédit Agricole Italia, secondo quanto contenuto nella Legge 178 del 30 dicembre 2020 (Legge di Bilancio 2021).
Il cda, anche alla luce delle attività svolte fino ad oggi dai propri advisor, continuerà a operare con l’obiettivo di creare valore per tutti gli azionisti, non trascurando alcuna opzione strategica e valorizzando i risultati raggiunti dalla banca, riservandosi di effettuare ogni valutazione sull’Opa a seguito della pubblicazione del documento di offerta.