Mercati – Apertura debole in Europa, Milano sulla parità

Apertura sotto la parità per le borse europee, dopo l’annuncio di nuovi stimoli fiscali Usa e mentre Milano resta alla finestra per capire la direzione che prenderà la crisi di governo in Italia.

A Piazza Affari il Ftse Mib segna un -0,02% a 22.630 punti. In ribasso il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Ftse 100 di Londa (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).

Ieri, il presidente eletto americano Joe Biden ha presentato il cosiddetto American Rescue Plan da 1.900 miliardi di dollari per sostenere imprese e famiglie. La proposta include assegni da 1.400 dollari per la maggior parte degli americani, un aumento temporaneo dei sussidi di disoccupazione e un aumento del salario minimo a 15 dollari l’ora.

Il presidente della Fed Jerome Powell, invece, ha rassicurato che la banca centrale Usa non alzerà i tassi di interesse a meno di segnali preoccupanti dall’inflazione e che i policymakers faranno sapere al mondo con largo anticipo un’eventuale riduzione del piano di acquisto titoli.

Per quanto riguarda la pandemia, il numero delle vittime globali nel mondo si avvicina alla spaventosa soglia di 2 milioni, mentre la Cina sta registrando una nuova ondata di contagi e gli Stati Uniti hanno segnato un nuovo record di decessi.

In Italia, l’attenzione resta concentrata sull’evoluzione della situazione politica, in attesa di capire se il premier Giuseppe Conte, che lunedì si presenterà alla Camera e martedì al Senato, avrà i numeri per continuare il suo mandato.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro arretra a 1,214 e il dollaro/yen a 103,7, in attesa dell’uscita questo pomeriggio dei dati Usa sui prezzi alla produzione e sulle vendite al dettaglio a dicembre.

Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,2%) a 55,7 dollari e il Wti (-0,8%) a 53,1 dollari, in scia alle preoccupazioni sulle minacce alla ripresa della domanda di petrolio poste dai nuovi lockdown.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 117 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,62%, mentre i margini per trovare una nuova maggioranza parlamentare in Italia e quindi evitare elezioni anticipate sembrano essere molto stretti.

Tornando a Piazza Affari, sotto i riflettori Fca (+0,1%), nell’ultimo giorno di quotazione prima di lasciare il posto lunedì a Stellantis, il gruppo nato dalla fusione con Psa. In evidenza Banca Mediolanum (+2,6%), mentre arretrano Amplifon (-1,2%), Ferrari (-1,1%) e Prysmian (-1%).